"Vogliamo di nuovo la Coppa del Mondo"

Paraciclismo: l’obiettivo è l’edizione del 2024. La testimonianza di Agnese Romelli: "Spero si possa correre ancora a Corridonia"

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di Diego Pierluigi

Talvolta ci sono storie da raccontare perché rappresentano delle lezioni di vita che insegnano a rialzarsi così come dei luoghi che segnano dei bivi indelebili. Capita, inoltre che questi esempi di coraggio li incontriamo, senza accorgercene, lungo le nostre strade. Ecco allora che le emozioni dell’edizione 2019 della Coppa del Mondo di paraciclismo rimangono vive nella mente anche di chi in quei giorni era protagonista dell’unica tappa italiana, a Corridonia. Come la giovane ciclista, Agnese Romelli, classe 2000, che, nonostante i dolori e un avambraccio che non c’è più, a quasi un anno esatto dal maledetto incidente (9 maggio 2018) sulle due ruote, era in mezzo agli atleti che rappresentavano le 41 nazioni partecipanti. "All’inizio è stato strano, in quanto ero reduce da una lunga serie di interventi ma l’esperienza è stata bellissima – racconta Romelli –. Ero abituata a gareggiare in un mondo senza disabilità, ma lì mi sono trovata tra tanta gente, ognuno con la propria, e in quel momento non ho avuto grandi problemi ad accettare la mia condizione, anzi per la prima volta l’ho accettata completamente". Una chiara forza d’animo quella dimostrata dall’atleta di Clusone (Lombardia) che ha trovato anche un prezioso alleato nel folto pubblico. "Ricordo il calore dell’accoglienza, tutti facevano il tifo e i bimbi mi chiedevano la firma su cappellini o magliette – afferma – Mi hanno fatto sentire considerata, e ciò è arrivato in un momento complicato della mia vita. Vedere tanti sorrisi, nonostante le difficoltà, è stato importante". Brividi che l’hanno accompagnata fino a casa. "Alla fine ero felicissima, mi sembrava di vivere su un altro pianeta perché mi sono resa conto che qualche sacrificio era giunto al termine – dice Romelli –. Credo di ver trasmesso un messaggio di rinascita, che è anche ciò che sottolineo durante gli incontri che svolgo nelle scuole, ovvero l’importanza di interagire e apprezzare le diversità. Corridonia ha dimostrato di amare l’interazione, grazie anche ad una organizzazione perfetta". Già definiti i prossimi obiettivi. "Terminare i miei studi in scienze motorie – chiosa – e perché no? Partecipare alla tappa della coppa del Mondo 2024 che spero si possa tenere a Corridonia". Proprio in quest’ottica sta agendo Mario Cartechini, da più di cinquant’anni alla guida del Club Corridonia-Scuola di ciclismo, che ha già trasmesso la candidatura della città alla federazione ciclistica e all’asd Giubileo disabili. "A breve ci incontreremo con la nuova amministrazione per approfondire il discorso – spiega – vogliamo di nuovo aprire le porte e il cuore ai partecipanti della coppa del Mondo".