Volontariato fondamentale nella lotta alla pandemia

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"Sanità e volontariato ai tempi del…" è il titolo del convegno tenutosi alla Domus San Giuliano (nella foto Calavita), organizzato dall’Avulss di Macerata per discutere di come la sanità pubblica e il volontariato abbiano collaborato in questi difficili anni di pandemia. Attraverso il racconto degli intervenuti, svoltosi intorno a tre parole chiave - emergenza, resilienza e programmazione - è stato ripercorso il dramma delle prime fasi e le iniziative intraprese, in particolare per far fronte alle molte lacune del sistema socio-sanitario duramente colpito. Il vescovo Nazzareno Marconi ha inaugurato il convegno: "I primi dispositivi di protezione ci sono stati inviati dalla Cina, grazie al collegamento del Vaticano con la comunità cattolica cinese. In questo modo forze dell’ordine e ospedali sono stati tutelati nella primissima fase di emergenza. Guardando al Vangelo e alla Costituzione si possono trovare infinite parole di conforto per imparare a resistere, a essere resilienti". Ha poi concluso così: "Famiglia, sanità e scuola sono la base su cui si poggia la nostra società. I momenti di crisi vissuti ci hanno mostrato come non si possano ignorare, altrimenti il sistema cede". La vicesindaca e assessora alle Politiche sociali, Francesca D’Alessandro, ha sottolineato che "la pandemia ci ha costretto a ripensare la nostra realtà e a ripensarci come individui. Il volontariato ha riacquisito centralità. L’umanità dimostrata in questi anni ci ha dato la speranza per poter credere nel futuro e nelle persone". Nell’ambito della sanità ha portato la sua testimonianza Daniela Corsi, direttrice dell’Area Vasta 3: "Bisogna rendere onore al volontariato, il quale risulta essere, ora più che mai, la colonna portante della nostra società. Ho iniziato a 16 anni come volontaria nell’ambito socio-sanitario e capisco quanto i volontari sostengano particolarmente questo settore, soprattutto in momenti enorme difficoltà come questi. Ho vissuto il dramma del Covid fin dall’inizio e non eravamo pronti. I pazienti erano soli, ma noi del personale sanitario non abbiamo mai perso l’umanità e siamo stati come una famiglia per loro. La vaccinazione è stata un potente mezzo e ringrazio l’Avulss per averci assistito nell’organizzazione dei centri vaccinali". Emanuele Iacobone e Sabrina Moglianetti, entrambi medici, hanno parlato con passione della tragedia vissuta all’inizio dell’emergenza, ma anche di come siano riusciti, all’interno dell’ospedale Covid di Civitanova, a creare gruppi affiatati di professionisti pronti a donarsi.

Elena Silvetti