Macerata, 10 settembre 2023 – Un caso di West Nile è stato intercettato alcuni giorni fa a Macerata ma, fortunatamente, il virus al momento non risulta presente sul nostro territorio: in altre parole l’infezione è stata contratta in un’altra realtà. Questo non significa che non siano state attivate tutte le procedure previste in situazioni del genere: con interventi mirati di disinfestazione e bonifica, e con un’indagine epidemiologica a tappeto che – come detto – ha escluso la circolazione del virus in provincia. E questo è motivo di conforto, visto che secondo i dati aggiornati al 6 settembre dell’Istituto superiore di sanità, sono 47 le province con dimostrata circolazione del virus, distribuite in nove regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Puglia, Sicilia e Sardegna).
Il virus del Nilo Occidentale (in inglese West Nile Virus) a Macerata è stato trovato nel corso di controlli effettuati su sacche di sangue proveniente da donatori: in una di queste le analisi di laboratorio hanno riscontrato la positività al virus. Oltre a segnalare il responso alla persona interessata, è stato allertato il Dipartimento di prevenzione che, in verità, da tempo esercita una grande attenzione sulla possibile presenza e diffusione del virus, visto che è attivo un piano di sorveglianza sistematica con la cattura di zanzare vettrici e di sorveglianza attiva degli uccelli selvatici. I "serbatoi" del virus, infatti, sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Ebbene, tutti gli accertamenti effettuati sul nostro territorio hanno dato riscontro negativo, nel senso che il West Nile non è stato trovato, le stesse zanzare sono risultate "pulite". Evidente, dunque, che l’infezione sia stata contratta altrove. Esclusi rischi anche per chi riceve il sangue, visto che le sacche vengono analizzate prima di essere usate.
Sempre secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, infatti, da inizio maggio a inizio settembre di quest’anno in Italia sono stati rilevati 205 casi di West Nile nell’uomo. In oltre l’80% dei casi l’infezione umana è asintomatica, mentre nel rimanente 20% può provocare disturbi di tipo neurologico (meningite o meningo – encefalite). Ci sono stati quattro morti in Piemonte, cinque in Lombardia e uno in Emilia Romagna. Sul totale dei casi, 116 si sono quelli che si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (20 in Piemonte, 36 in Lombardia, 14 in Veneto, 39 in Emilia Romagna, 3 in Puglia, 1 in Sicilia, 2 in Sardegna, 1 caso importato dall’Ungheria).