
Potenza Picena, Gaballo accusa: passerelle di ministri, ma nessun intervento sull’edificio storico
"La vicenda di Villa Buonaccorsi rappresenta tutto il fallimento della filiera istituzionale" del centrodestra. Lo dichiara l’ingegnere Tommaso Gaballo, consigliere comunale del gruppo di minoranza Idea Futura e iscritto al Partito democratico locale, che commenta a suo modo la visita fatta la scorsa settimana dal ministro alla cultura Alessandro Giuli nel complesso settecentesco di Potenza Picena.
In quel frangente, con il governatore delle Marche Francesco Acquaroli, si è parlato del piano di riqualificazione che attende la villa tramite dei finanziamenti ministeriali e regionali. Tuttavia, l’opposizione cittadina ha diverse perplessità sulla vicenda. "Da quando, più di tre anni fa, il ministro Dario Franceschini la acquisì a patrimonio pubblico, villa Buonaccorsi ha visto più passerelle di ministri della cultura e del governatore delle Marche Acquaroli che non fondi spesi per la sua tutela e valorizzazione – osserva Gaballo –. Passando da Sangiuliano a Giuli, non si è speso un euro dei 10 milioni stanziati per il restauro degli edifici, e non è stato nemmeno perfezionato il procedimento di federalismo demaniale che dovrebbe consegnare la villa agli enti locali e territoriali per gestirla. Insomma, che la filiera istituzionale fosse una presa in giro ormai è dimostrato, visto che il partito Fratelli d’Italia amministra a tutti i livelli e non è stato in grado di mettere d’accordo tra loro i suoi stessi amministratori".
Secondo il consigliere di Idea Futura, si tratterebbe così di "un danno per il territorio di Potenza Picena di cui è complice l’amministrazione Tartabini, che non ha adottato alcuno strumento per accelerare il processo che potrebbe portare villa Buonaccorsi a diventare un hub per il centro Italia in tema di cultura, storia, turismo, convegnistica e cinema – aggiunge Gaballo –. Ma lo stesso destino vive il centro storico di Potenza Picena, dove l’amministrazione non ha mai approfondito i rapporti con la curia e con gli enti ecclesiastici proprietari di immensi patrimoni ormai in decadenza. Si pensi su tutti al monastero delle clarisse e ai progetti che vi si potrebbero sviluppare. Un atteggiamento passivo quello che caratterizza l’amministrazione comunale, che non aiuta a contrastare lo spopolamento del centro storico e la valorizzazione del territorio".
Giorgio Giannaccini