"Zero rischi, famiglie in tilt Sbagliato chiudere i nidi"

Mariani (comitato EduChiAmo): il livello dei contagi negli asili è allo 0,38% "I genitori non sanno a chi affidare i piccoli, negato un servizio fondamentale"

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di Lucia Gentili

Un "copia e incolla" del 2020, per gli asili nido. "Con la differenza, però, che rispetto allo scorso anno abbiamo un dato effettivo: il livello dei contagi nei nido è allo 0,38 per cento, cioè è vicino allo zero", afferma Roberta Mariani, portavoce regionale del comitato "EduChiAmo" (sorto nel 2020 a livello nazionale per unire servizi educativi, scuole e nido privati e fronteggiare l’emergenza). Mariani gestisce "Bimbolandia" a Tolentino. La chiusura dei nido ha gettato alcuni genitori nella disperazione. Tra chi lavora, chi deve seguire l’altro figlio nella didattica a distanza e chi lo smart-working. E ancora, chi non ha i nonni e chi ce l’ha ma teme di farli andare a casa per il rischio di contagio. Idem per le babysitter. Qualche genitore ha persino preso le ferie, ma può tamponare la situazione non ancora per molto.

E in questi giorni nelle chat di Whatsapp di mamme e papà sta girando la petizione di Assonidi, associazione asili nido e scuole dell’infanzia contro la chiusura. Lo stop è stato una doccia fredda anche per gli operatori del settore. "Il comitato EduChiAmo sta collaborando con Assonidi – continua la Mariani – per un’indagine che pubblicheremo a breve con i dati dei contagi nei nido del territorio sul campione 0-6 anni e in particolare 0-3. La percentuale dello 0,38 nazionale rispecchia la realtà locale. È assurdo far chiudere che hanno messo in atto tutti i protocolli. Ed è stato oneroso farlo per noi e di conseguenza per le famiglie, perché per sostenere i costi sono aumentate le rette. Per il distanziamento in struttura possono entrare meno bimbi, servono divisori, per le sezioni bolla c’è un’operatrice per 6 bimbi mentre prima ce n’era una per 8-10. Invieremo i dati alla Regione e al governo. Con questi dati in mano, con uno storico che non potevamo avere lo scorso anno, è evidente che i nido sono posti sicuri. Abbiamo chiesto alla Regione di farsi da tramite con lo Stato". Il comitato si sta battendo inoltre per ristori adeguati alla chiusura (quelli dello scorso anno sono arrivati a novembre) e per inserire di nuovo, oltre ai bimbi con difficoltà di apprendimento o handicap, anche coloro che hanno genitori che lavorano in attività essenziali. "Se la chiusura dovesse durare a lungo – aggiunge – si potrebbe inasprire anche il fenomeno del babysitteraggio in nero, tra l’altro senza controlli sanitari adeguati". "Oggi i genitori manifestano tante difficoltà – aggiunge Manuela Vanella dell’asilo nido "Winnie Pooh" a Macerata – perché, a differenza del lockdown totale del 2020, adesso tante attività sono aperte. Il resoconto dei casi testimonia che sono molto contenuti nei nidi. C’è stato un lavoro di squadra per far rispettare le regole, una sorta di patto di corresponsabilità con i genitori. Sono stati presi tutti gli accorgimenti. La chiusura attuale è stata una doccia fredda. Il contagio è fuori. Questo è un servizio fondamentale per le famiglie: lotto con il comitato affinché possiamo riaprire". Le educatrici stanno facendo squadra. "La speranza è stata disattesa. Ci dispiace molto che ancora una volta la decisione veda penalizzare i bambini che in questi ultimi mesi erano tornare a gioire e a rallegrare il Villaggio – concludono Silvia Passarini e Giamaica Muscolini del Villaggio dei Folletti di Tolentino –. Dovremo restare chiusi fino al 28 marzo. La nostra speranza è che a livello nazionale rivedano questa decisione, in particolar modo per la fascia di età 0-6. Continueremo a spingere affinché i bambini possano tornare a giocare insieme come fatto finora".