"Zona rossa durante le feste, affari a picco"

Misure anti Covid, albergatori preoccupati. "A causa delle restrizioni non ci sono state richieste. Momento tremendo per la categoria"

Migration

di Giorgio Giannaccini

Un calo di lavoro a dir poco tragico, quello che si sono ritrovati gli albergatori di Porto Recanati durante le festività natalizie. La causa principale è stata soprattutto il divieto di venire nelle Marche da fuori regione a causa della zona rossa. Così, c’è chi ha deciso di restare chiuso, come l’hotel Bianchi Nicola. "Intorno al 15 dicembre siamo andati in ferie – dice il titolare Giovanni Biagiola –, approfittando per svolgere dei lavori dentro la struttura. Ma la situazione è davvero difficile perché i costi della sanificazione sono ingenti, in primis per le varie figure professionali che bisogna assumere per svolgerla. Per fortuna ci ha salvato la stagione estiva che ha visto il pienone di turisti, ma non se la prossima estate sarà così". Anche Maria Giovanna Mauloni, dell’hotel Giannino a Scossicci, ha deciso di tener chiuso. "L’inverno scorso si è lavorato molto, quasi tutte le camere occupate e anche molte cene tra l’ultimo dell’anno e la Befana – spiega –. Invece quest’anno abbiamo chiuso dal 20 dicembre al 7 gennaio, perché a causa della zona rossa non c’erano richieste. Tutto il periodo è andato perso, e se contiamo la sanificazione abbiamo il doppio delle spese. Per la categoria è un momento tremendo". Tragica è pure la disamina di Mario Storani, proprietario dell’hotel Mondial: "L’inverno scorso si era lavorato alla grande, il 30 e 31 dicembre avevo l’albergo pieno perché molti andavano in discoteca per l’ultimo dell’anno. Così come all’Epifania: c’era il tutto esaurito. Ma quest’anno la zona rossa è stata mortale, ho avuto l’80% in meno di clienti. Se consideriamo che un 20% di costi sono aumentati per la sanificazione, la vedo molto male. Tante attività rischiano di chiudere se non sono a conduzione familiare, e non voglio pensare che succederà nei prossimi mesi". Idem per Filippo Di Napoli, direttore del Life Hotel. "Con la zona rossa abbiamo avuto solo clienti che per motivi personali hanno avuto bisogno di una stanza in extremis – osserva –. Dal 27 dicembre al 7 gennaio solo il 30% delle camere sono state occupate, una miseria rispetto al 100% registrato anno scorso, in quanto facevamo anche il veglione, mentre altri si fermavano qui perché trascorrevano l’ultimo dell’anno in discoteca. Adesso, con la fine delle feste, abbiamo ripreso a lavorare ma rimaniamo in uno stato d’incertezza, non sapendo se la nostra Regione cambierà a breve colore".