Sferisterio, L’Elisir d’amore di Michieletto fa il pieno di applausi

Un successo la seconda opera in cartellone

Una scena dell’Elisir d’amore (Tabocchini)

Una scena dell’Elisir d’amore (Tabocchini)

Macerata, 22 luglio 2018 - L’Elisir d’amore fa il pieno di applausi allo Sferisterio. Ovazioni a ogni cambio di scena, bis del tenore John Osborn a scena aperta di «Una furtiva lagrima», e lunghissimi battimani nel finale con ovazioni per tutti i protagonisti. È stata questa ieri sera l’accoglienza del pubblico allo Sferisterio di Macerata de L’Elisir d’amore di Donizetti, seconda opera in cartellone della stagione lirica, che l’acclamato regista Damiano Michieletto ha voluto ambientare in una spiaggia.

«Ho pensato – ha detto – che al posto della retorica agreste e del mito del buon selvaggio, l’ambientazione marina ci potesse stare, cercando un luogo che rendesse «esplosive» le relazioni tra i personaggi e al tempo stesso eliminasse i toni antiquati con cui spesso viene rappresenta quest’opera». Così la capricciosa e corteggiatissima fittavola Adina, diventa la proprietaria di un chiosco a suo nome gestito dalla barista Giannetta in una spiaggia affollata, tra ombrelloni, materassini, lettini, palme e campo da beach volley, dove vacanzieri in short, costumi da bagno e parei coloratissimi, giocano, fanno ginnastica, fanno la doccia, prendono il sole e flirtano, spalmandosi creme solari e scattandosi selfie.

Il timido ed infelice Nemorino, innamorato respinto di Adina, è un bagnino addetto ai lavori più umili, mentre il sergente Belcore in ‘total whitè e vespa in tinta, insidia apparentemente ricambiato la bella mostrando muscoli ed attributi, e il dottore-ciarlatano Dulcamara, che arriva in jeep per propagandare il suo Full Energy Elixir e prodotti miracolosi per corpo e mente, nasconde in realtà un commercio di droga. Ma le relazioni tra i protagonisti sono le stesse, sebbene accentuate da una marcata fisicità e gestualità, che sfocia talvolta nella sensualità e nella caricatura, come pure la trama del libretto e il compito del filtro magico (nell’originale una bottiglia di bordeaux, ma nella versione di Michieletto un cocktail di cocaina), che acquistato da Nemorino per sedurre Adina, ha l’effetto di disinibirlo contribuendo alla conquista della bella.

Ambientato temporalmente nell’arco di 24 ore, il ‘set’ di Elisir si trasforma di notte nella cornice della festa del matrimonio di Adina, dove troneggia una gigantesca torta- piscina gonfiabile piena di schiuma dove gli ospiti se la spassano e amoreggiano, fino all’esito finale in cui Adina accoglie l’amore del suo schivo corteggiatore, e Belcore che ha abusato delle ‘magiche pozionì di Dulcamara viene arrestato con tanto di cane antidroga sul palco. Tutti bravi gli interpreti dal punto di vista vocale e scenico: John Osborn (Nemorino) al debutto nel ruolo, Mariangela Sicilia (Adina), Iuri Samoilov (Belcore), Alex Esposito (Dulcamara) e Francesca Benitez (Gianneta). Brillante e puntuale la direzione di Francesco Lanzillotta sul podio dell’Orchestra Regionale delle Marche, come pure la prestazione del Coro lirico ‘Vincenzo Bellinì preparato da Martino Fagiani. Azzeccate e divertenti le scene di Paolo Fantin, assieme ai costumi di Silvia Aymonino. Repliche 27 luglio e 5 e 10 agosto.