
Il gran finale di Musicultura
Macerata, 23 giugno 2025 – La milanese Elena Mil, 24 anni, ha vinto la 36esima edizione di Musicultura, e ha ritirato tra lacrime di commozione il premio di 20mila euro messo in palio da Banca Macerata, dopo aver ricevuto la sera prima anche quello per il miglior testo.
La cantautrice ha fatto centro con "La ballata dell’inferno”, toccante brano scritto a 16 anni. "Faccio musica – ha detto – per comunicare con voi e tra il pubblico, soprattutto tra le donne, ho visto sguardi che mi hanno dato un’energia pazzesca. È stata una cosa meravigliosa che porterò con me per tutta la vita”. Padre musicista e madre ballerina, ha scelto di dedicare a quest’ultima che “l’ha sempre supportata” il premio, assieme ai ragazzi che hanno cantato con lei e a tutto il pubblico dell’Arena.
Il premio Nuovo Imaie per sostenere un tour musicale è andato invece ai giovanissimi Abat-jour che con la canzone “Oblio” portano a casa anche quello della Critica Piero Cesanelli, mentre Alessandra Nazzaro col pezzo “Ouverture” vince quello de “La casa in riva al mare”, decretato dai detenuti del carcere anconetano di Barcaglione. I riconoscimenti sono giunti a tarda notte, dopo un’intensa serata condotta da Carolina Di Domenico e Fabrizio Biggio, che ha visto anche le acclamate esibizioni di Antonella Ruggiero ed Eugenio Finardi. Non è mancata neppure un’incursione comica, con Valerio Lundini.
La Ruggiero ha incantato il pubblico dello Sferisterio con i brani “Amore lontanissimo”, “Una miniera” dei New Trolls, “Vacanze Romane” e “Ti sento”. Invece Finardi ha proposto “La battaglia” e “I venti della Luna”, due canzoni tratte dall’ultimo album, seguiti dal celebre “Extraterrestre”.
“È stata – è il commento del direttore artistico Ezio Nannipieri in chiusura di un festival segnato anche dalle polemiche per il taglio al contributo del Comune – un’edizione condotta in modo brillante e fluido. È stato l’anno in cui abbiamo raccolto il maggior numero di schede, ciò a testimonianza di quanto gli spettatori abbiano tenuto a votare”.