Svelata la nuova biblioteca: «E’ la casa dei maceratesi»

Alla Mozzi Borgetti spazi per i bambini, un auditorium multimediale e la sala lettura

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Macerata, 29 novembre 2019 - Una biblioteca aperta , con ampie vetrate che affacciano su piazza Vittorio Veneto, spazi colorati per i bambini, un corner in cui poter prendere o portare liberamente dei libri, un auditorium multimediale e una sala lettura con tavoli, divani e angoli dove non solo leggere, ma anche incontrarsi. Tutto questo è la nuova biblioteca Mozzi Borgetti che, dopo anni di lavori di riprogettazione e rifunzionalizzazione, ritrova gli spazi antichi della sale delle ex terme che ora si aprono alla città. « Un luogo inedito, diverso, che rende migliore la città – come lo ha presentato, non senza un pizzico di emozione, il sindaco Romano Carancini alle tante persone intervenute ieri all’inaugurazione -. Un luogo di socializzazione che, a differenza di Palazzo Buonaccorsi pensato più per i turisti, è di tutti noi, dei maceratesi, perché queste mura trasudano la storia della città». Per raccontare il «viaggio» della Mozzi Borgetti il sindaco ha scelto alcune immagini del film «La storia infinita» sia per la storia «centenaria» della biblioteca partita nel 1923 con l’opera dell’architetto Biagio Micozzi Ferri, ma anche perché in quel film «c’è l’incontro tra generazioni con i libri come terreno di dialogo», un po’ il senso che si è cercato di dare con i lavori fatti in questi anni. Ma la «storia infinita» prosegue perché ci sono ancora spazi da poter utilizzare «come quelli che vorremmo dare al museo del Risorgimento – ha concluso il sindaco -, così come al vicino auditorium San Giovanni che pensiamo possa essere uno spazio integrato e per cui si sta pensando a un collegamento con la biblioteca». A tenere a battesimo i nuovi spazi non solo la giunta, il vescovo Nazzareno Marconi, autorità civili e militari, ma anche le tante persone che hanno voluto e lavorato al progetto, la ex dirigente del servizio cultura Alessandra Sfrappini, gli ingegneri Andrea Fornarelli, Tristano Luchetti e Marcello Santini per le opere esterne, gli architetti Marco Scrivani e Simone Pennesi per gli interni, le bibliotecarie, i ragazzi del Servizio civile e Silvio Craia, le cui opere, insieme a quelle di Morden Gore, sono state affisse nella biblioteca. I lavori, come ha ricordato l’assessore Stefania Monteverde, «per 3,2 milioni di euro finanziati con fondi Fas della Regione, sono partiti con la delibera di giunta del 2010 e oggi ci permettono di ritrovare questi luoghi popolari, con lo spazio per i bambini , quello del book crossing in cui poter prendere un libro per portarselo a casa, poi l’auditorium e la public library a cui stato ridato il nome di «Sala delle terme» e che speriamo diventi un luogo dove incontrarsi».