Macerata, 23 ottobre 2022 - Intanto i prezzi corrono verso l’alto. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, che ha condotto uno studio sugli ultimi dati Istat relativi al mese di settembre, analizzando tutti i rincari di 80 città (su settembre 2021) e stilando la classifica completa di quelle con i maggiori rialzi, Macerata, è nella top ten per il cibo: mangiare costa molto di più. Per quanto riguarda prodotti alimentari e bevande analcoliche, infatti, ha registrato un’inflazione del 13,4%: meno di Ascoli Piceno (al secondo posto della classifica con il 14,2% in più), ma più di Ancona (+ 11,6%).
Siamo andati molto peggio rispetto alla media italiana, l’11,7% in più, pari ad una stangata di 660 euro l’anno, che per Macerata significa oltre 700.
Per quanto riguarda gli aumenti riferiti ai costi della scuola dell’Infanzia, invece, il più alto è quello registrato ad Ancona (+12,1%), in testa alla classifica prima di Como (+12%) e Bergamo (+9,5%), mentre a Macerata l’incremento è decisamente contenuto, + 1,5%. Altro fronte quello inerente ad acqua e rifiuti, rispetto al quale l’aumento è stato dell’1,5%, meno di Ancona (+2,7%), ma più di Ascoli Piceno, dove si registra addirittura un calo dei prezzi del 2,1%. Per i servizi di ristorazione prezzi in salita del 5,4% (come ad Ascoli Piceno), percentuale superiore a quella di Ancona, dove la crescita si è fermata ad un + 2,6%. Infine i servizi di alloggio, che a Macerata hanno avuto un rincaro dell’1,8%, tra i più bassi d’Italia, dato tanto più rilevante se si considera che in 46 città l’aumento è stato a due cifre (Trapani +45,5%, Milano + 43,8%, Venezia + 34,2%).
Naturalmente si tratta di indici riferiti solo ad alcuni settori, tra i quali non rientrano i costi per l’energia elettrica e il gas che, come noto, hanno avuto un impatto molto più pesante sui bilanci familiari.
f. v.