
Anziani in una casa di riposo: a fronte di una domanda crescente, i posti nelle strutture non sono sufficienti (foto d'archivio)
Macerata, 22 febbraio 2025 – Posti insufficienti a fronte di una crescente domanda di accesso, e rette alle stelle lasciano tanti anziani non autosufficienti fuori dalla possibilità di inserirsi in una residenza protetta, ma la situazione non cambia per quelli autosufficienti che cercano un posto in una casa di riposo. “Un numero preciso è difficile da dare visto che spesso le famiglie procedono singolarmente nel presentare la domanda di accesso, ma la stima per difetto è che siano circa 2.500 gli anziani in lista d’attesa nelle Marche”, sottolinea Romina Maccari, segretaria dello Spi di Macerata, il sindacato dei pensionati della Cgil.
“Nella nostra provincia – prosegue – contiamo 32 residenze protette per anziani, cinque delle quali con posti anche per le demenze, e 27 case di riposo, solo tre delle quali – però – autonome, visto che le altre sono delle articolazioni delle stesse residenze protette, e cinque case alloggio”.
Un patrimonio importante, ma che non basta a soddisfare le tante richieste e che necessita, a giudizio della segretaria dello Spi, di un “soggetto gestore” che svolga un ruolo di coordinamento. “Serve una cabina di regia che credo possa essere individuata nell’Ambito territoriale sociale”, specifica la Maccari, anche per fare in modo che ci sia un livello standard del servizio erogato che – è bene ricordarlo – è un Livello essenziale di assistenza e, dunque, va garantito. E, invece, l’accesso è tutt’altro che scontato: o perché non ci sono posti a sufficienza, in una provincia in cui un quarto della popolazione ha superato i 65 anni di età, oppure perché l’anziano e le famiglie non sono in grado di sostenere i crescenti costi della retta. “Da tre anni a questa parte nelle strutture della nostra provincia è mediamente aumentata di 300 euro al mese, una somma certamente non compensata dai quattro milioni aggiuntivi stanziati dalla Regione per sostenere le rette nelle residenze per anziani nel triennio 2025-27. Intervento importante, ma ben al di sotto di quanto sarebbe necessario”.
Servirebbero più risorse, che non arrivano, così i gestori tendono a recuperare facendo pagare di più gli ospiti.
“La retta è costituita da due voci: il 50 per cento quota sanitaria a carico del Servizio sanitario regionale e il 50 per cento a carico dell’ospite. Ma nelle Marche gli anziani pagano molto di più del 50 per cento del costo complessivo”, evidenzia Maria Teresa Carloni, del Dipartimento socio-sanitario dello Spi di Macerata. Come può accadere? “Le convenzioni che l’Ast stipula con gli enti gestori – afferma la Carloni – prevedono una quota aggiuntiva, a carico degli anziani ospiti delle strutture, che non si riferisce solo al pagamento di prestazioni a domanda individuale (podologo, parrucchiere, ecc.), ma anche a voci molto generiche come manutenzione del giardino, climatizzazione, Certificazioni Iso e altro”.
Si aggiunga che il costo dell’assistenza giornaliera fino al 2023 è rimasto a poco più di 67 euro per un anziano autosufficiente e a 90 euro per le demenze. Dal 2023 la quota sanitaria (a carico della Regione Marche) delle residenze protette per anziani non autosufficienti è stata aumentata da 33,51 a 37,70 euro, mentre quella delle residenze protette con persone con demenza è passata da 45 a 50,63 euro: un sforzo che, però, non basta a far fronte ai crescenti costi della retta.