
Tra il 2021 e il 2025, il numero delle imprese commerciali ha registrato un -13,9%
Macerata, 21 febbraio 2025 – “La chiusura di un negozio non è solo un problema economico, ma rappresenta anche una perdita d’identità e di coesione sociale”. Maurizio Tritarelli, presidente della Cna di Macerata è molto preoccupato del drastico calo di imprese commerciali. “Dal 2018 ad oggi – sottolinea – le imprese attive nel settore commercio della provincia di Macerata sono passate da 8.136 a 6.327, 1.809 in meno, una diminuzione del 22%. Negli ultimi due anni, dal primo gennaio 2023 al primo gennaio 2025, hanno chiuso i battenti 1.223 imprese commerciali, una media di 49 al mese, mentre le nuove attività iscritte sono state 395, ossia solo 16 nuove aperture al mese”.
Dati allarmanti che secondo Tritarelli “testimoniano la crescente difficoltà dei piccoli negozi di resistere alla concorrenza dei grandi e-commerce e che incidono sulla vitalità dei piccoli centri, situazione aggravata dalla riduzione del potere d’acquisto delle famiglie”.
In questo quadro generale emergono delle differenze tra i comuni all’interno e fuori dal cratere sismico. Tra il 2021 e il 2025, il numero delle imprese commerciali ha registrato un -13,9%, mentre nei secondi si è arrivati a -15,5%. Un quadro curioso, poiché ci si attendeva il contrario, ma che ha una spiegazione.
“Molte attività situate all’interno del cratere – spiega Tritarelli – avevano già chiuso a ridosso delle scosse del 2016 e 2017. La nostra attenzione ora deve concentrarsi su quelle rimaste, che rappresentano l’ultimo baluardo di socialità nei piccoli comuni e che continuano a resistere tra enormi difficoltà”.
I dati del Centro studi di Cna Marche, poi, evidenziano come il calo più marcato nei comuni del cratere sia quello riguardante le attività commerciali legate ai servizi alla persona (come parrucchieri, estetisti e lavanderie) a causa dello spopolamento delle aree interne, già in atto da tempo e aggravato dal continuo calo demografico. Una tendenza devastante, contro la quale le comunità locali continuano a lottare, ma non possono essere lasciate sole: c’è bisogno di un sforzo corale delle istituzioni e di tutte le associazioni.
“Per sostenere concretamente le piccole imprese e gli artigiani che operano in questi territori è indispensabile introdurre agevolazioni mirate”, afferma Tritarelli. “Noi proponiamo un credito di imposta dedicato alle piccole imprese che vogliono investire in strumenti di lavoro più moderni ed efficienti – sottolinea il presidente –. Tra le spese agevolabili dovrebbero rientrare, ad esempio, attrezzature per artigiani, officine e laboratori; strumenti per i servizi alla persona; elettrodomestici e scaffalature per negozi; sistemi di illuminazione e riscaldamento efficienti per ridurre i consumi”.
La Cna evidenzia come l’obiettivo delle istituzioni locali e nazionali debba essere quello di garantire un supporto concreto a queste imprese in difficoltà. “Non si tratta solo di sostenere l’economia – conclude il presidente della Confederazione –, ma di preservare la vita stessa dei piccoli centri che, senza queste attività, rischiano di spopolarsi definitivamente”.