Daje Marche, partenza col botto. Nel fine settimana vendite per 18mila euro

Parla l'ideatore Paolo Isabettini: "Vorremmo diventare il sito di riferimento per raccontare le Marche"

I creativi di Daje Marche

I creativi di Daje Marche.

Tolentino (Macerata), 28 novembre 2016 - Sugli scatoloni il sismografo diventa battito cardiaco, dall’energia che distrugge a quella che ricostruisce. Al centro il logo che racconta un piccolo miracolo, Dajemarche. Così si chiama il sito e-commerce che da venerdì sta portando in giro per l’Italia le specialità delle zone terremotate. Ci sono volute la spinta – e la competenza – di quindici giovani creativi, tutti volontari, quartier generale nella zona rossa di Tolentino.

Paolo Isabettini, l’architetto che ha avuto l’idea, tiene la contabilità: «Vendite per 18.600 euro, 1.100 pacchi pagati, un centinaio di ordini nuovi». Pasta, sughi, salumi: sulle tavole natalizie degli italiani ci saranno i sapori delle Marche. Accompagnati dalle storie dei produttori. Terremotati e ripartiti, nonostante tutto. Hanno comprato da Biella, Brescia, Torino, tantissimo da Milano, dal Veneto e dall’Emilia Romagna. Ieri, domenica, tutti al lavoro come sempre, arriva un ordine da 550 pacchi, «vuol dire 1.650 sughi, si può fareeee!», così sul diario della pagina Facebook.

C’è tempo per qualche soddisfazione, «abbiamo più like della Regione, bellissimo». Isabettini guarda già al futuro e si lancia: «Vorremmo diventare un sito di riferimento anche per raccontare le Marche. Già ora abbiamo una sezione storie per dare spazio a turismo e tradizione». Insomma da quest’esperienza di volontariato potrebbero anche nascere posti di lavoro. Nelle ultime ore sono passati da qui ministri e assessori. «E chi era perplesso – confidano i ragazzi – si è dovuto ricredere. È bastato fare tappa in magazzino. Davanti a un muro di pasta di Camerino tutti i dubbi sono svaniti!».