Inflazione, cibo e bevande più cari: Macerata è la più costosa

Secondo l’Unione consumatori ha registrato il tasso maggiore d’Italia: +16,9% rispetto a ottobre 2021, stangata di 920 euro per una famiglia media

Macerata, 21 novembre 2022 - È Macerata – insieme a Cosenza – la città che nel mese di ottobre, con riferimento a prodotti alimentari e bevande analcoliche, ha registrato il tasso di inflazione più alto d’Italia: + 16,9% rispetto ad ottobre 2021 (media italiana + 13,5%). Un rialzo che, per una famiglia media maceratese, si traduce in una stangata di 920 euro che ha dovuto sborsare in più per acquistare beni alimentari e, dunque, in linea generale, primari. E’ quanto rileva un’indagine dell’Unione nazionale consumatori, che ha condotto uno studio sugli ultimi dati Istat relativi al mese di ottobre, resi noti nella scorsa settimana.

Supermercato, spesa
Supermercato, spesa

L’aumento è significativo anche rispetto a settembre, quando i rincari si erano fermati – si fa per dire – al 13,4%. Al secondo posto Catania, con un incremento dei prezzi del 16,7% e una mazzata in euro pari a 968 euro a famiglia, al terzo Ravenna dove mangiare e bere costa il 16,4% in più, pari a 877 euro. Dietro a Macerata e Cosenza, seguono Imperia, Grosseto e Viterbo (+16,2%), Terni (+15,9%), Olbia-Tempio (+15,7%), Udine (+15,6%), Verona (+15,5%), Padova e Pistoia (+15,4%), Teramo (+15,3%). Sull’altro versante, la città con l’inflazione più bassa è Bergamo, dove i prezzi crescono "solo" del 10%, pari a 572 euro, seguita da Como (+10,2%) e Biella (+10,5%). "Cifre che dimostrano come il taglio teorico dell’Iva per pane, pasta e latte, pari a 21 euro e 56 centesimi all’anno a famiglia sia una burla, per non dire una pagliacciata.

Senza contare che questa mancetta non andrebbe a vantaggio delle famiglie, ma dei commercianti", sottolinea Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. I rialzi nel settore alimentare, però, impallidiscono di fronte a quelli rilevati per Energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che include gas, luce (mercato libero e tutelato), gasolio per riscaldamento e combustibili solidi. Se in Italia il rialzo in ottobre è stato del 135%, con una stangata a famiglia pari in media a 1.820 euro in più su base annua, in alcune delle 80 città monitorate si è superato addirittura il 160%. Non a Macerata che – però – ha registrato un rincaro superiore alla media nazionale: + 137%, prezzi più che raddoppiati, cresciuti più di Ascoli (+135,9%) e Ancona (+135,2%). Insomma, nella nostra città l’inflazione di ottobre conferma e accentua una decisa tendenza al rialzo, con contraccolpi pesanti sui bilanci familiari.