"A Macerata la pizza più cara d’Italia". L’indagine che fa infuriare i ristoratori

La classifica di Altroconsumo e Istat sui prezzi medi: 13,43 con una bibita, più che a Milano o Venezia. Ma i ristoratori non ci stanno: costi contenuti

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Macerata, 30 maggio 2023 – Pizza al piatto e bibita, Macerata è la città più cara d’Italia: a dirlo è la classifica di Altroconsumo su dati Istat, diffusa dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’indagine è stata condotta in 18 città italiane. A Macerata, il costo medio per pizza, una bevuta, coperto e servizio è di 13,43 euro (in crescita rispetto ai 12,45 euro del gennaio 2022). Al secondo posto c’è Venezia, al terzo Milano. Seguono Bolzano, Firenze, Bologna, Sicuracusa, Perugia, Aosta, Torino, Genova, Trieste, Roma, Cagliari, Bari, Catanzaro, Napoli e in ultima posizione Pescara.

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A Venezia la spesa media per un pasto in pizzeria è di 12,76 euro, a Milano 12,53, a Firenze 11,7, a Bologna 11,2. Secondo questa indagine, Napoli, Macerata e Bolzano sono le città in cui la spesa è aumentata di più rispetto al gennaio del 2022. "Ovviamente – rileva Altroconsumo – stiamo parlando di un costo medio, perché ci sono città, soprattutto quelle del Nord (ad esempio Milano) o quelle più a vocazione turistica (come Venezia e Firenze), in cui si può arrivare a spendere anche quasi 20 euro per un pasto in pizzeria; parimenti ci si può imbattere facilmente anche in pizzerie in cui bastano dai 7,50 (come la stessa Milano) ai 10 euro (come a Venezia) per una pizza e una bevanda".

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I ristoratori maceratesi, però, non ci stanno: "Si sono sbagliati a trascrivere, avranno confuso la nostra città con un’altra, la nostra è una città economica", dicono, tra l’amarezza e l’incredulità, dal momento che si può andare a cena in pizzeria e tirare fuori alla cassa 13 o 14 euro: si trovano pizze margherita a 7 euro, in alcuni posti non si paga nemmeno il coperto. I ristoratori lottano per tenere bassi i prezzi e molti ci riescono, nonostante i prezzi delle materie prime alle stelle, le bollette salatissime nei mesi scorsi e una pandemia da cui sono finalmente usciti. Qualcuno non ha nemmeno aumentato i prezzi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, che ha portato all’impennata dei prezzi un po’ in ogni settore. Un dato è sicuro: secondo Altroconsumo, oggi si spende in media l’8 per cento in più di quanto si spendeva nel 2022.

c. g.