Siccità Macerata: "Sos acqua, il Parco dei Sibillini non ci aiuta"

Il direttore dell’Aato Principi: ne ha in abbondanza, ma non consente i prelievi. Lo spettro dei razionamenti: campagna contro gli sprechi

Da sinistra Fulvio Riccio, Massimo Principi e Daniele Nardi

Da sinistra Fulvio Riccio, Massimo Principi e Daniele Nardi

Macerata, 16 luglio 2022 - Una campagna di sensibilizzazione contro gli sprechi di acqua. "Se le cose non cambiano, rischiamo di doverla razionalizzare", annuncia Massimo Principi, direttore dell’Aato3, che però non si limita a un invito all’educazione, ma apre anche un fronte politico con il Parco dei Sibillini e il Consorzio di bonifica, "perché tutti devono collaborare nella gestione di questa risorsa: non possiamo arrivare a litigarci l’acqua fra territori o utilizzi".

A fare il quadro è stato l’ingegnere Daniele Nardi: "Le precipitazioni si sono ridotte ovunque. Le temperature di giugno sono state le più alte dal 1800, e quelle di maggio e giugno sono al secondo posto dopo quelle del 2003. La pioggia accumulata negli ultimi due anni è molto inferiore alla media di 50 o 70 anni fa, quindi la ricarica delle falde è molto minore. In più ci sono state ondate di calore più frequenti e più durature. Alla luce di questo, dobbiamo attivare misure immediate con effetti a medio-lungo termine per rendere il sistema che porta l’acqua nelle case più flessibile, con diverse fonti di approvvigionamento e reti connesse per sopperire alle eventuali carenze dell’una o dell’altra. È il progetto Anello dei Sibillini, riguarda il centro sud delle Marche, dall’acquedotto del Nera e Castreccioni fino all’Ascolano".

Ma nuove reti e lotta agli sprechi non bastano da soli. "Chiediamo ai cittadini un sacrificio, dopo le difficoltà passate – ha spiegato il direttore Principi –. La campagna contro gli sprechi può sembrare banale, ma è importante fare attenzione. Detto questo, il progetto per le reti si chiama Anello dei Sibillini, ma l’acqua non proverrà dai Sibillini, perché il Parco con ostracismo e chiusura totali ci ostacola nel prelievo di una risorsa che ha in abbondanza, sebbene prenderne di più non causerebbe alcun danno. Lo stesso il Consorzio di bonifica, che destina all’agricoltura la maggior parte dei prelievi. Ma quando ad agosto, se continua così, ci troveremo a dover razionare l’acqua, non parlateci delle reti colabrodo. Gli enti che si occupano di questa risorsa dovrebbero fare fronte comune. La Regione deve coordinare le varie realtà. Se un agricoltore perde il raccolto, può essere risarcito, ma che succederà se ad agosto non avremo l’acqua nelle case per cucinare, o negli chalet al mare? La risorsa sta diventando scarsa: dobbiamo condividere le azioni". La condotta dell’acquedotto del Nera, ha spiegato il direttore, era stata pensata per portare 800 litri al secondo, è stata poi realizzata per 500 litri e invece ne prende solo 200, perché il Parco non consente il prelievo ulteriore. "Ma l’ecosistema non è solo quello del parco. Quanto a Castreccioni, l’acqua per uso potabile è quella a quote più alte, ma se l’invaso non si riempie non sarà sufficiente. E non basterebbero un po’ di piogge per recuperare". Mentre porta avanti la campagna politica di gestione, anche in tribunale, l’Aato invita i cittadini a fare il possibile per evitare gli sprechi con la campagna "Non c’è acqua da perdere", attiva fino a fine agosto.

"Le riserve sono diminuite, è essenziale ridurre i consumi – ha spiegato Fulvio Riccio dell’Aato3 –, considerando che Germania o Danimarca hanno consumi medi che sono metà dei nostri". Con le sei società di gestione, saranno realizzati manifesti con le informazioni sulle pratiche corrette, ci saranno spot alla radio e sui quotidiani, campagne attraverso i social. Si tratta di piccoli gesti che però danno grandi risultati, aprendo i rubinetti solo quando necessario.