Meteo Porto Potenza, la mareggiata fa danni in chalet e ristoranti

'Barracuda' travolto dal mare, il titolare: permessi per le protezioni arrivati in ritardo

Maltempo a Porto Potenza, danni allo Chalet Barracuda. Il titolare Marco Cecchetti

Maltempo a Porto Potenza, danni allo Chalet Barracuda. Il titolare Marco Cecchetti

Porto Potenza (Macerata), 31 ottobre 2018 - La mattina dopo la mareggiata che ha colpito Porto Potenza, i segni del passaggio della furia del mare sono ancora ben visibili. La violenza del mare si è abbattuta con forza sopratutto nella zona a sud del belvedere e le onde hanno travolto gli chalet 'Mosquito' e 'Barracuda', in una zona priva di scogliere e maggiormente esposta alle mareggiate. Il 'Barracuda' ha riportato i danni più consistenti.

Marche, il maltempo sferza la costa: parte la conta dei danni

«Il mare ha sfondato il container dove tenevo accatastati i lettini e gli ombrelloni – ha spiegato il maceratese Marco Cecchetti, proprietario dello chalet – e anche la struttura principale è stata danneggiata. Il mare ha scavato talmente tanto, da portare via sabbia nelle fondamenta dello chalet e la struttura della veranda ha ceduto. Ho chiamato un ingegnere per quantificare l’entità dei lavori, ma penso che tra attrezzatura e il resto la stima superi 80mila euro».

«E tutto ciò si poteva evitare», ha detto Cecchetti, ricordando che l’autorizzazione dal Comune a sistemare sacchi di sabbia a protezione dello stabile contro le mareggiate è tardata ad arrivare. «Il permesso mi è stato dato solo il giorno della mareggiata (lunedì, ndr), avevo presentato la prima richiesta ad agosto. Non avendo ricevuto risposte, ho spedito un’altra mail a settembre. Già ad agosto stesso – ha aggiunto Cecchetti – avevano visto quanta spiaggia era stata divorata dalla burrasca e il maltempo di questi giorni era annunciato. Perché hanno aspettato, e mi hanno dato l’ok per i sacchi solo a mareggiata in corso?

MALTEMPOMARCHE_34670130_185856

«C’è stata incompetenza e il Comune deve assumersi la responsabilità. Oltretutto – ha aggiunto – neanche un mese fa era stata fatta una riunione qui con la Regione per parlare di difesa della costa». Intanto il Comune, con l’ufficio tecnico, sta verificando se ci sono le condizioni per chiedere lo stato di calamità. A Porto Potenza, c’è da registrare anche l’allagamento di diversi sottopassi nella zona sud. «Purtroppo la burocrazia ha colpito ancora – le parole amare di Claudio Pini, presidente dell’associazione dei balneari dell’Abat –. Con questo Stato è impossibile lavorare, se non ci viene permesso nemmeno di riparare le nostre strutture con un sacco di plastica, pieno di sabbia».