Macerata, Vittorio Sgarbi show. "Lo sfratto a Peppina, tutta una balla"

Il critico d'arte scende in politica e si scaglia contro la burocrazia e i ritardi. Tra il pubblico, interessati, anche il sindaco di Urbino e l'ex di Fermo

Vittorio Sgarbi a Macerata con Giulio Tremonti

Vittorio Sgarbi a Macerata con Giulio Tremonti

Macerata, 4 novembre 2017 - «Non si capiscono le lentezze, le antimafie che rallentano i lavori, le gare. Bisogna rimettere in piedi i posti, non puoi lasciare Peppina, che non sa dove deve andare. Gliel'hanno smontata la casa? No, perché era tutta una balla. Mettono le scadenze: prima era ottobre, adesso è dicembre, dopo sarà febbraio. Il nostro slogan è ci avete rotto il c...o».

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Show del critico d'arte Vittorio Sgarbi: stamattina a Macerata ha presentato insieme all'ex ministro Giulio Tremonti il movimento da loro fondato, «Rinascimento». Parla anche del terremoto e dei ritardi della ricostruzione: «Nel terzo capitolo del mio libro parla della rinascita dei luoghi colpiti, li ho indicati uno per uno. I 5Stelle invece propongono progetti vuoti, con le pale eoliche che significano mafia. Non si può avere un governo se non si fanno risorgere i luoghi distrutti. Tra l'altro, la regione Marche ha la quantità più varia di opere d'arte».

Sgarbi accenna alla scuola, che «dovrebbe cominciare alle 10 e non alle 8, non si capisce perché torturarsi con la sveglia alle 6» e alla «riforma della scuola, che dev'essere fatta di buoni insegnanti, altrimenti è inutile». Si scaglia contro Di Pietro, Salvini, Pisapia, Renzi e Monti, e soprattutto contro i 5Stelle, e ancora contro il limite del tasso alcolemico alla guida, contro l'esplosione delle presunte molestie di cui accusano i tanti volti dello spettacolo.

 Sulle elezioni in Sicilia e in particolare la sua candidatura, sottolinea: «C'è la necessità di un partito con idee nuove, abbiamo avuto i sondaggi al 5%, poi mi sono ritirato perché non potevo far vincere Cancellieri, e quindi ho fatto un'alleanza senza presentare la lista e mi hanno indicato con assessore, che naturalmente per la Sicilia sarà importante perché è un luogo da cui tutto parte, e dove tutto accade. Da quando si inizierà in Sicilia, partirà un collegamento con tutte le regioni d'Italia perché Palermo è la capitale italiana della cultura e quindi l'attività politica, che qui a Macerata riprende (è la prima cosa pubblica che facciamo) diventerà diffusione su tutte le regioni. Il nostro è il solo partito che abbia un'idea».  

Basta con le leggi chilometrice e incomprensibili, eliminare la dipendenza dell'Italia dall'Europa e no allo Ius soli, alcuni degli elementi cardine di Rinascimento, di cui parla anche Tremonti. L'ex ministro, poi, sul terremoto, commenta: «Ammesso che ci siano i soldi, ipotesi che mi permetto di contestare, anche perché non sono soldi che ti danno, ma soldi che ti prestano (a tasso zero va bene, ma non è che ti danno la casa, ti danno il debito per fare la casa) comunque ammesso tutto questo, il grosso limite è proprio nella legislazione, nei regolamenti, nelle ordinanze e nella demenza di quelli che le fanno, le applicano male, le rifanno. C'è un blocco nello spendere i soldi, ammesso che ci siano, sempre. Devastante poi che migliaia di sfollati siano ancora negli alberghi e che le casette non siano ancora arrivate. Questo è il crollo della classe dirigente, una classe politica e amministrativa incapace, non i sindaci, ma quelli che stanno sopra e che bloccano i sindaci. Motivo in più per delocalizzare questa classe politica, e dare le casette alla gente».

Tra il pubblico, si sono esposti dichiarando di essere interessati al movimento Rinascimento sia il sindaco di Urbino Maurizio Gambini sia l'ex sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio