Sfrattata da casa e disoccupata: "Costretta a vivere in una tenda"

Porto Recanati, il dramma di Luana: la figlia affidata alla nonna di Emanuela Addario IL COMMENTO La società che non vede di Lorenzo Moroni

Luana, la donna sfrattata

Luana, la donna sfrattata

Porto Recanati (Macerata), 5 luglio 2015 - Sfrattata da casa, vive in una tenda a ridosso del fiume Potenza. È la triste storia di una giovane mamma, Luana 43 anni, disoccupata e madre di una bimba di sei anni, lasciata in custodia alla nonna a Recanati. Ieri mattina sul posto, a Porto Recanati, sono intervenuti gli agenti della polizia municipale che hanno intimato alla donna di andare via. Pena, una multa di 500 euro.

La donna, fino ai primi di giugno, abitava in via San Giovanni Bosco, in centro. «Mio marito ha perso il lavoro da mesi – racconta – e non ha trovato più nulla. Io non ho lavoro da oltre un anno. Non riesco neanche ad avere un posto da addetto alle pulizie nelle case o negli chalet, dove tutto è già al completo. Ho girato dappertutto e chiesto anche aiuto al Comune, ma nulla di fatto. Così il proprietario di casa, che mi aveva garantito che sarei potuta restare fino a fine giugno, mi ha sbattuta fuori. Non sapevo dove andare – prosegue –. Inizialmente ero disperata e preoccupata per mia figlia. Una bambina di sei anni in strada senza un letto né un piatto di pasta. Mi sono sentita morire. Ho chiamato mia madre piangendo». A quel punto la donna ha dovuto rivelare la sua drammatica situazione. «Prima – prosegue nella testimonianza – non avevo detto nulla, credevo di poter risolvere la cosa da sola con mio marito. Così ho preso mia figlia e l’ho portata da mia madre. Io e mio marito ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso che l’unica soluzione a nostra disposizione era quella di dormire in strada almeno per questo periodo estivo. Così, abbiamo acquistato una tenda da 10 euro in un supermercato e ci siamo posizionati qui. Ci siamo sentiti due barboni ma non ho potuto far altro. Del resto non do fastidio a nessuno».

I coniugi attualmente vivono in un piazzale pieno di sterpaglie a ridosso del fiume Potenza. Ieri mattina, però, a causa del grande caldo di queste ore, la donna si è sentita male e il marito è stato costretto a chiamare i soccorsi. I militi della Croce Azzurra, appena giunti sul posto, hanno trovato una triste realtà. Una mamma disidratata e una condizione sanitaria al limite.

«So bene che questo è il peggiore contesto in cui vivere – continua Luana in lacrime –. Non siamo barboni, ma non abbiamo nulla. Mia madre sta pensando a far vivere mia figlia e già per questo devo ringraziarla. Anche lei ha le sue difficoltà. Non voglio che la bambina venga qui e veda come siamo ridotti. Cerco di vederla nei parchi pubblici o se troviamo un passaggio fino a casa di mamma. Non so proprio cosa fare». Nel frattempo la Polizia Municipale si è attivata per segnalare il caso disperato ai servizi sociali del Comune. È auspicabile che la situazione venga affrontata al più presto.

 

di Emanuela Addario