Macerata, 9 giugno 2012 - Migliaia di documenti - pubblicazioni, strumenti e oggetti scolastici - che raccontano la storia dell'educazione nell'Italia tra Otto e Novecento. E' questo il Museo della Scuola "Paolo e Ornella Ricca" dell'Università di Macerata, inaugurato venerdì pomeriggio, ospitato e gestito dal "Centro di documentazione e ricerca sulla storia del libro scolastico e della letteratura per l'infanzia". Il museo, che si avvale anche del sostegno della Fondazione Carima, ha potuto contare principalmente sui finanziamenti ottenuti nell'ambito dei progetti europei e nazionali dagli storici della scuola e dell'educazione dell'Ateneo.

Non si tratta di un'istituzione museale in senso tradizionale, ma è un luogo destinato a comunicare, attraverso allestimenti attentamente pianificati e curati in ogni dettaglio, il senso profondo di una storia capace di riannodare i fili della memoria individuale e collettiva della scuola, ovvero del luogo e dello strumento che più di ogni altro ha contribuito a far crescere il Paese, a favorire il maturare di un'identità e di una coscienza civile unitarie. Un obiettivo, che già perseguono, in Italia e in tante parti d'Europa, centri di ricerca e istituzioni museali di grande prestigio, come, il Centro internazionale della cultura scolastica spagnolo, fondato e diretto da Agustin Escolano Benito. Le raccolte e i fondi del museo derivano principalmente dalla donazione effettuata dai coniugi Paolo e Ornella Ricca, considerata la più significativa realizzata in Italia da parte di un privato.

«Grazie al gruppo di storici dell'educazione e della scuola dell'Università di Macerata, i materiali scolastici da me e da mia moglie accumulati nel corso di tanti decenni di passione collezionistica sono divenuti non solamente oggetto di esposizione, ma anche, e soprattutto, sono diventati finalmente oggetto di studi accurati, di ricerche storiografiche apprezzate» ha commentato Paolo Ricca, spiegando il motivo della sua donazione all'Ateneo maceratese. Nutrito il parterre di autorità presenti al convegno inaugurale, che si è aperto con gli interventi del prefetto Pietro Giardina, del sindaco Romano Carancini, del vescovo Claudio Giuliodori, del dirigente della Direzione Generale per lo Studente del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Raffaele Ciambrone, del direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici delle Marche Lorenza Mochi Onori, dell'assessore alla scuola e alle politiche giovanili della Provincia Leonardo Lippi, del presidente del "Centro Italiano per la Ricerca Storico-Educativa" Giuseppe Trebisacce, del direttore del Dipartimento di Beni culturali dell'Università di Macerata Massimo Montella, uno dei maggiori esperti italiani di sistemi museali. Non ha fatto mancare il proprio saluto anche il presidente della Fondazione Carima, Franco Gazzani, trattenuto all'ultimo momento da un indifferibile impegno.