Pollenza (Macerata), 3 luglio 2012 - Nel sessantesimo anniversario della scomparsa di Giuseppe Fammilume (Pollenza, 18 marzo 1896 - Roma, 19 febbraio 1952) il Comune di Pollenza celebra l'uomo di cultura e l'artista con una mostra allestita nella sala convegni del Palazzo Comunale.

Pittore, affreschista, acquerellista e maestro dell'arte restauro e della decorazione, Fammilume è stato autore di numerose opere a soggetto sacro e profano. La sua fama è legata alla celebre serie di acquerelli sulla Roma sparita della Spina dei Borghi, conservati al Museo di Roma. Sono 198 piccoli capolavori che fanno rivivere palazzi, chiese, cortili, botteghe, vicoli e piazze di un habitat "minuto e popolare" demolito negli anni Trenta per lasciare spazio a via della Conciliazione.

Sono istantanee fresche e senza tempo che rievocano una sequenza infinita di luoghi e di ricordi, di frammenti singolari dell'èthos e del topos romano. Con queste sue opere Fammilume compie un'operazione estetica di alto valore artistico, storico e documentario. La mostra intende anche ricordare Biagio Biagetti (Porto Recanati, 21 luglio 1877 - Macerata, 2 aprile 1948) che è stato sapiente maestro e direttore di Fammilume durante i lunghi anni trascorsi assieme al laboratorio di restauro in Vaticano con importanti interventi nella Cappella Sistina, nella Cappella Paolina e nelle Gallerie Pontificie. In particolare Fammilume ha legato il suo nome al restauro dell'affresco "Il martirio di San Pietro", ultima opera di Michelangelo. I due artisti, accomunati da grande stima e amicizia, hanno lasciato impronta indelebile della loro arte nelle Marche e fuori.

A Pollenza Biagetti ha dipinto negli anni 1907-1908 la Cappella del SS. Crocifisso nella Collegiata di S. Biagio, considerata il suo "primo notevole saggio di arte sacra". Dal canto suo Fammilume ha eseguito nel 1927 le decorazioni della Sala degli intervalli del Teatro storico di Pollenza e dipinto con sobrio stile la Cappella votiva della Cattedrale di San Severino Marche.

Studioso di memorie patrie, nel 1925 ha fondato la "Corporazione del Melograno" e pubblicato nel 1938 il libro "La Badia di Rambona nella storia dell'arte". La mostra dal titolo "Sotto il cielo di Roma", curata dal critico Alvaro Valentini, oltre a presentare acquerelli, disegni e bozzetti inediti di Fammilume e Biagetti, comprende le opere di noti artisti marchigiani di nascita o di elezione che a Roma si sono formati, hanno operato o comunque esposto confermando il loro talento. Tra i nomi più importanti Orfeo Tamburi, Luigi Bartolini, Ivo Pannaggi, Sante Monachesi, Umberto Peschi, Wladimiro Tulli, Cesare Mercorelli, Remo Brindisi, Claudio Cintoli nipote di Biagetti, Cesare Peruzzi, Manrico Marinozzi, Fabio Failla, Vincenzo Monti, Arnoldo Ciarrocchi, Arnolfo Crucianelli, Elia Bonci, Giuseppe Pauri, Virgì Bonifazi, Paolo Magri Tilli, Eraldo Tomassetti e Valeriano Trubbiani.

L'inaugurazione si terrà sabato prossimo alle 18, in concomitanza con la "Rassegna d'antichità e restauro". Poi visite fino al 22 luglio (feriali: ore 20-24; festivi: 18-24) con itinerari specifici sul territorio (teatro storico, collegiata di San Biagio, abbazia di Rambona). L'esposizione è corredata da un elegante catalogo a colori.