MasterChef 7, Simone conquista la Klugmann. È tra i magnifici 5

Lo studente di Montecosaro vince l’invention test e supera il pressure. Ora si candida alla vittoria

MasterChef 7, Simone Scipioni ai fornelli (frame da YouTube)

MasterChef 7, Simone Scipioni ai fornelli (frame da YouTube)

Montecosaro (Macerata), 23 febbraio 2018 – Preparare un piatto sconosciuto senza avere la ricetta sotto gli occhi? Roba da chef. Roba da Simone Scipioni, che supera a pieni voti una delle prove più difficili di MasterChef 7 e si candida seriamente alla vittoria finale.

Lo studente di Montecosaro è tra i cinque aspiranti cuochi che ancora popolano la Master Class dopo settimane di sfide, critiche severe ed eliminazioni. Ma non è uno qualunque. Lo si capisce, se ancora ce ne fosse bisogno, da come affronta l’invention test della puntata di ieri, 22 febbraio. Uno dei più difficili di sempre perché bisogna replicare il piatto creato da uno dei giudici del cooking show, Antonia Klugmann: ravioli arrostiti alla cicoria selvatica.

I concorrenti non lo hanno mai assaggiato, né viene fornita loro la ricetta. Devono prepararlo sulla base degli ingredienti che hanno sul banco e della visione della pietanza già pronta. Scipioni parte malino, tanto che Bruno Barbieri interviene per correggerlo. “Questo ripieno ha tre difetti – lo bacchetta -, troppo aglio, poco verde e ti sei dimenticato il sale”. “Sei sulla strada giusta?”, chiede poi pensando di porgli una domanda retorica. “Secondo me, se correggo il ripieno, sì”, risponde Scipioni, tranquillo. E così fa.

“Santo Barbieri”, commenterà una volta incassati i complimenti della Klugmann. La chef triestina, infatti, dopo aver assaporato la sua realizzazione, e quelle degli altri, lo riempie di elogi: “Questo è il primo raviolo buono a livello di ripieno, c’è un buon equilibrio tra gli ingredienti”. Detto da chi ha inventato quel piatto, non è poco. Anzi, è tutto: Simone Scipioni si aggiudica l’invention test e vola con altri tre colleghi in esterna a Vieste.

Ad attenderli c’è Eleonora Cozzella, importante critico gastronomico. È lei a valutare le creazioni della Master Class, frutto delle materie prime pugliesi ‘pescate’ a scelta su una barca-dispensa e dell’ingrediente che proprio il 20enne di Montecosaro deve assegnare ai concorrenti, scegliendolo tra i quattro nascosti sotto le cloche. È il privilegio che gli spetta per aver vinto l’invention test. Per sé tiene la zampina, una tipica salsiccia locale.

“Il piatto mi piace, sono soddisfatto”, dice dopo averlo cucinato. La Cozzella apprezza: “Ricorda una pietanza del Rinascimento, quando il dolce si univa col salato”. “È un lavoro intelligente, sono colpita dall'equilibrio del piatto – aggiunge rivolgendosi a Joe Bastianich -, c’è l’incontro tra la sua regione e quella che lo sta ospitando”. E chiude: “Ha un’idea di cucina molto chiara”. Ciononostante è Davide il preferito della Cozzella. Gli altri vanno al pressure test, Simone compreso. Ma ormai è abituato, e lo supera agevolmente. I suoi gnocchi al ragù di coniglio soddisfano il palato dei giudici. Lui gongola: “Oggi mi sono divertito come un matto a cucinare”. Ha messo da parte le paure iniziali, ora comincia a crederci davvero.