Ron in concerto a Macerata: "Sul palco seguo le emozioni"

Intervista all’artista che stasera sarà in piazza della Libertà: "L’incontro con Dalla ha segnato la svolta"

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Macerata, 21 giugno 2022 - "La scaletta? Vado per istinto e in base alle sensazioni". Questa sera alle 21.15 – senza un programma definito – Ron terrà un concerto, ingresso libero, a Macerata, in piazza della Libertà, dal titolo ’Non abbiam bisogno di parole’ : una carrellata delle indimenticabili canzoni scolpite nella storia della musica italiana che hanno segnato i cinquant’anni della strepitosa carriera artistica del grande cantautore che per l’occasione sarà accompagnato dall’ Ensemble Symphony Orchestra .

Il concerto è tra gli appuntamenti della Controra , le iniziative che portano alle serate finali di Musicultura in programma venerdì e sabato allo Sferisterio. "Poco fa – ricorda – è uscita una mia antologia con 67 brani, li ho scelti in un paio d’ore facendomi guidare dall’istinto".

Ron, qual è la canzone che non può non fare in un concerto?

"Dico ’Una città per cantare’ che sento talmente mia che avrei voluto scriverla io perché quelle parole mi descrivono in modo perfetto".

E quella che la emoziona di più?

"C’è qualcosa di particolare in ’Non abbiam bisogno di parole ’ perché testo e musica vanno perfettamente insieme".

Con ’Vorrei incontrarti fra cent’anni’ ha fatto centro vincendo Sanremo.

"Ero convinto della canzone anche se non al punto di vincere il Festival. Mi ricordo quando fui invitato da Pippo Baudo, ma ancora non avevo una canzone pronta".

Quanto tempo ci ha impiegato per scriverla?

"Un paio di mesi, il problema è stato scegliere la cantante con la quale duettare, ne avrò selezionate una ventina ma nessuna la cantava come avrei voluto. È una canzone d’amore soffusa, dove non c’è bisogno di alzare la voce, invece queste urlavano. Poi è arrivata Tosca".

Lei in 50 anni di musica ha regalato tante emozioni alle persone, cosa le ha lasciato questo mezzo secolo trascorso in giro a cantare e a scrivere musica?

"Ho iniziato a 16 anni e a quell’età pensavo a cantare, e basta. Subito ho colto un buon risultato andando a Sanremo nel 1970. Poi le aspettative sono cresciute: volevo scrivere i testi, anche De Gregori e Lucio Dalla mi hanno spinto in questa direzione dopo avere scritto qualcosa per me".

Qual è stato l’incontro che ha segnato una svolta?

"Lucio Dalla è stato importantissimo perché mi ha fatto capire che scrivere i testi mi avrebbe garantito una grande libertà perché sarei stato autonomo. Poi c’è stato l’incontro con Roberto Danè (arrangiatore, produttore musicale e autore)".

Cosa le ha dato questo incontro?

"Ha utilizzato con me un linguaggio diverso, Lucio era un po’ più... friendly mentre Danè mi ha dato le regole ferree da seguire e mi ha messo sul tavolo a scrivere".