Venditti tra Papa e droghe, il concerto di Macerata fa discutere

Dalle critiche al Pontefice ai riferimenti a Pamela. "La cannabis è un dono di Dio"

Antonello Venditti (Foto Castellani)

Antonello Venditti (Foto Castellani)

Macerata, 18 agosto 2019 - Dalle droghe alle critiche a Papa Francesco, dal riferimento a Pamela alla cannabis come «dono di Dio». Antonello Venditti, in concerto venerdì sera allo Sferisterio, ha suscitato più di uno sguardo incredulo, e anche una serie di reazioni a catena. Al punto che qualcuno s’è alzato e se n’è andato. Ad esempio, la consigliera comunale Deborah Pantana.

Tra un successo e l’altro, negli intermezzi in cui dialogava col pubblico, Venditti ha parlato dei cambiamenti sociali dagli anni Settanta a oggi, di ricordi personali e dell’importanza dell’amicizia. Ma è stato quando ha parlato del Papa – «si contraddice perché afferma di aiutare i poveri, ma non sa cosa fare. O fa il fenomeno e si prende 10mila migranti o pagassero le tasse sugli immobili, dividendo la ricchezza della Chiesa» – che lo Sferisterio è rimasto un po’ spiazzato.

E ancora: Venditti non si è risparmiato sull’argomento droghe in una città ancora ferita dalla tragedia di Pamela e dal raid di Traini. Lo ha fatto raccontando di Marcello Vento, suo ex batterista che si «bucava». «Lilly l’avevo scritta per raccontare di storie di eroina e crisi di astinenza – ha raccontato –. L’eroina è un problema che è stato poco affrontato in Italia dagli anni Settanta. I drogati sono fragili e le ragazze ancora più deboli. Finiscono con l’essere fatte a pezzi in una valigia». Il riferimento alla cannabis è arrivato con la canzone «Chen il cinese». Tra l’ironico e il serio, Venditti ha detto che «la marijuana è un dono di Dio e il problema è lo spaccio». «I tossicodipendenti – ha aggiunto – sono dei giovani che non vivono bene in questa società e non dovremmo emarginarli, ma capirli».

Il cantante romano, nelle tre ore e mezzo di concerto, ha anche ricordato un curioso episodio che gli capitò allo Sferisterio proprio nel 1978, quando un blackout fece saltare la corrente e nel buio una monetina colpì alla testa Massimo Bubola. «Macerata diventò una sconfitta colossale, peggio di Waterloo», ha scherzato. Nella seconda metà della serata ha piazzato i brani più belli come «Notte prima degli esami», «Sara», «Sotto il segno dei Pesci», «In questo mondo di ladri», «Amici mai», «Alta marea» o «Benvenuti in Paradiso». Ha raccontato dei suoi rapporti con le grandi figure della musica italiana e non solo, ad esempio con De Gregori o Lucio Dalla, e le stelle come Pantani e Agostino Di Bartolomei. La tappa di Macerata rientrava nel tour con cui sta celebrando i 41 anni dall’uscita dell’album forse più famoso: «Sotto il segno dei Pesci». Ciò che è certo è che, in un modo o nell’altro, nel bene o anche nel male, il concerto di Venditti allo Sferisterio sarà di certo ricordato.

re. ma.