Stipendi non pagati, Maceratese deferita al tribunale della Figc

Nei guai anche l’ex presidente Spalletta e l’ex ad Sivieri

Spalletta e Sivieri (Calavita)

Spalletta e Sivieri (Calavita)

Macerata, 6 luglio 2017 - Nuova tegola sulla Maceratese. Il Procuratore federale, a seguito di segnalazione della Covisoc, ha deferito al Tribunale federale nazionale sezione disciplinare, l’ex presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante pro-tempore della società, Filippo Spalletta, e l’ex amministratore delegato e legale rappresentante pro-tempore della società Simone Baldassarre Sivieri.

Il provvedimento è stato preso «per non aver corrisposto, entro il 18 aprile, gli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo per le mensilità di novembre e dicembre 2016 e febbraio 2017 e comunque per non aver documentato alla Covisoc entro lo stesso termine, l’avvenuto pagamento degli emolumenti sopra indicati. Ciascuno con riferimento ai rispettivi poteri e funzioni, risultanti dagli atti acquisiti come trasmessi dalla Lega competente e ai periodi di svolgimento degli stessi».

A rendere noto il provvedimento è la Figc. Spalletta e Sivieri sono stati deferiti anche per non aver corrisposto le ritenute Irpef e i contributi Inps relativi agli emolumenti dovuti sopra citati. La società è stata deferita a titolo di responsabilità diretta e rischia un’ulteriore penalizzazione. Gli stipendi per i quali la Maceratese è stata deferita sono stati poi pagati grazie alla fidejussione presentata a suo tempo dalla società, mentre devono ancora essere pagati quelli da marzo in poi.

Il deferimento odierno si aggiunge alle varie grane che stanno caratterrizzando le vicende societarie in queste settimane, con il passaggio di proprietà dal napoletano Claudio Liotti al consulente montefanese Carlo Crucianelli, il mancato pagamento degli stipendi fino a giugno e la domanda di iscrizione incompleta (manca un assegno da 30mila euro) al campionato di Lega Pro. La società deve versare circa mezzo milione di stipendi e depositare una fidejussione da 350mila euro per l’iscrizione al prossimo campionato.