FRANCESCO ROSSETTI
Sport

Civitanovese retrocessa in Eccellenza: il diesse Cicchi riflette sugli errori della stagione

Claudio Cicchi, diesse della Civitanovese, esprime la sua amarezza per la retrocessione in Eccellenza, analizzando gli errori commessi.

Claudio Cicchi, direttore sportivo della Civitanovese

Claudio Cicchi, direttore sportivo della Civitanovese

"La più triste della mia vita". Claudio Cicchi, diesse della Civitanovese, definisce in questo modo la giornata che ha sancito la condanna dei rossoblù alla retrocessione in Eccellenza. Il giorno dopo il 2-1 di Notaresco, la sua voce è rotta dalla disperazione. "Di errori – ammette – ne sono stati commessi tanti, indubbiamente. La retrocessione non è avvenuta domenica, ma durante la stagione. C’è stato qualcosa che non è andato per il verso giusto". Cicchi non entra nello specifico degli sbagli fatti, ma certo si può dire che hanno quantomeno un fondo di verità molte delle critiche mosse dalla piazza. In particolare, due: il gran viavai di giocatori e i continui cambi di allenatori. Colpe che però vanno ripartite equamente, perché l’esonero di Alfonsi e le scelte dei tecnici successivi sono state ad opera del patron Mauro Profili. Il presidente che poi ha assunto una linea interventista anche durante la campagna acquisti di gennaio, con tanti giocatori ingaggiati ma poco utilizzati. Durante l’estate, invece, il mercato condotto da Cicchi con l’avallo di Alfonsi aveva portato in città troppi under e qualche ex di un Fano retrocesso, molti calciatori che poi sono stati liberati nel giro di qualche mese e, talvolta, rispediti al mittente. Di mezzo, l’arrivo di Vittorio Esposito su input del presidente onorario Angelini: parabola terminata con l’addio a fine dicembre. Tuttavia il calcio vive anche e soprattutto di episodi e se a Notaresco fosse entrata la palla del raddoppio, con Padovani imbeccato da Brunet, ora tutta quella mole di sbagli descritti avrebbe conosciuto il perdono e la Civitanovese festeggerebbe la salvezza. Con i se e con i ma, però, non si va da nessuna parte. "Stavo sperando nella vittoria – aggiunge il ds –, purtroppo non siamo stati capaci di fare il secondo gol per chiuderla. La squadra di Silva, sennò, non aveva fatto granché nella ripresa. Ai ragazzi non posso rimproverare nulla, hanno lottato fino alla fine. Dispiace molto per i tifosi che anche domenica hanno dimostrato davvero di non meritare questo epilogo. Hanno incitato i loro giocatori fino alla fine. Il presidente? Ci ho parlato la sera, era molto amareggiato, così come lo sono tutti gli altri. Di futuro non abbiamo ancora parlato". L’ultima speranza è appesa ad un’eventuale domanda di ripescaggio che Profili, in tv, aveva detto essere "già pronta". In ogni caso, si tratta di una pista tortuosa considerando che quest’anno la Lega nazionale dilettanti ha specificato di voler ridurre a 162 (rispetto alle attuali 168) il numero delle squadre partecipanti alla serie D. Solo in caso in cui non si iscrivesse una di queste squadre, il gap verrebbe colmato attraverso le richieste di reinserimento.

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