
Occhi sbarrati. Voce alta. Tono deciso. Un tackle, poi un altro e un altro ancora. Sguardo di chi conosce la strada, perché l’ha percorsa già centinaia di volte. Le due facce della medaglia dopo la sconfitta col Palermo assumono nitidezza col passare delle ore. E volendo osservare quella più luminosa si deve per forza parlare dell’impatto di Francesco Di Tacchio, nella sua versione 2.0 nel Piceno. Avversario fastidioso al limite dell’eccesso, il centrocampista numero 18 ha dimostrato coi fatti, da subito, di essere un nuovo-vecchio di totale spessore fisico, tattico, mentale per una squadra che di guide ha indiscutibile bisogno. Partiamo dall’aspetto tattico: il suo inserimento cambia totalmente il dna della squadra, che passa dalla necessità di tre pedine in mezzo al campo, scelta che consentiva a Buchel di tessere la tela, alla sicuramente più malleabile situazione della coppia bassa con due esterni che Viali potrà scegliere in base alle necessità. Di Tacchio chiude gli spazi e raccorda, gioca in orizzontale e va ad occupare con carisma, fisicità, forza ed esperienza, lo spazio alle spalle formando il triangolo coi due centrali difensivi. In più, è un catalizzatore di responsabilità. Non è una nostra opinione. E’ un fatto. Avere Di Tacchio in mezzo al campo consente all’Ascoli di iniziare a pensare un po’ più a come attaccare, soprattutto sugli esterni, perché, tutti i centrocampisti attualmente in rosa hanno poche verticali e molta corsa. Considerate le scelte, infatti, è scontato che molto del gioco dei bianconeri dipenderà da come si aggrediranno, campo aperto o difesa schierata, le bande laterali, appurato anche che Rodriguez deve ancora accendersi e potrebbe farlo proprio partendo da esterno, fronte alla porta, per puntare la gloria.
Chiudiamo spostandoci sull’aspetto mentale: uno come Di Tacchio, in uno spogliatoio come quello dell’Ascoli, è indispensabile. Perché essendosi rivoluzionato totalmente l’aspetto gerarchico nelle ultime settimane, è sicuramente più funzionale dare le chiavi a giocatori con esperienza, curriculum e una garra assolutamente positiva, in un campionato ed in un ambiente che di questo ha assoluto bisogno per ripartire. E farlo subito. Con uno che da avversario fastidioso diventerà idolo. Scommettiamo?
Daniele Perticari
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