"Era troppa la voglia di tornare a Macerata"

Guido Di Fabio di nuovo sulla panchina biancorossa dopo otto anni: "Voglio ripetere quanto fatto in passato. L’obiettivo sono i playoff"

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"Era tanta la voglia di tornare perché a Macerata ho lasciato un pezzo di cuore". Sono le parole di Guido Di Fabio che da ieri è ufficialmente il nuovo tecnico della Maceratese che torna ad allenare in Eccellenza, proprio come nella stagione 2011-12 quando per la prima volta si è seduto sulla panchina biancorossa che ha occupato fino al 2014. "Avevo altre proposte – aggiunge – ma a Macerata ho trascorso anni meravigliosi".

Di Fabio, quali sono i momenti che hanno lasciato il segno?

"Sono tanti. Dal derby vinto con la Civitanovese quando Carboni all’ultimo minuto ha fatto gol, alla gara contro la Vis Pesaro nei playoff, a quella vinta con il Tolentino che ci ha permesso di superarlo in classifica. Quante emozioni e quante belle gare, voglio cercare di ripetere quanto è stato fatto".

Passiamo al presente, cosa l’ha colpita della chiacchierata con il diesse Sfredda e con la dirigenza?

"L’entusiasmo, poi ho apprezzato una società seria e con i piedi per terra in cui non si vuole giustamente fare il passo più lungo della gamba".

Cosa le hanno chiesto?

"C’è da mettersi al lavoro per allestire una squadra competitiva che possa centrare i playoff".

Ne sono passati di anni dall’ultima volta che ha frequentato l’Eccellenza marchigiana, che campionato pensa di dovere affrontare?

"So che ci sono squadre blasonate e fortissime. Bisognerà mettere in campo tanta intensità e determinazione, è quanto chiedo alla squadra".

Ha mai avuto modo di vedere la Maceratese dello scorso anno?

"No, ora vedrò i filmati".

Quando si inizierà a pensare alla nuova squadra considerando che quasi tra tre settimane inizierà la preparazione?

"Sabato ci sarà la mia presentazione e poi con il diesse Sfredda studieremo cosa fare".

Sono passati otto anni dall’ultima esperienza a Macerata, quanto è cambiato Di Fabio in questo tempo?

"Le stagioni che si sono susseguite mi hanno portato esperienza e la consapevolezza per non ripetere certi errori. Torna a Macerata un allenatore più esperto".

In questi anni è stato a lungo sulla panchina del Castelnuovo Vomano.

"Sono state tre stagioni intense e belle, anche l’ultima sebbene sia terminata con la retrocessione dalla D. È stato un anno duro per le difficoltà societarie, sono andati via i giocatori più bravi e abbiamo finito con tanti giovani. Abbiamo fatto cose molte buone, ma abbiamo perso la gara decisiva contro Montegiorgio quando avevo fuori cinque titolari. I miei hanno dato tutto ed è quanto pretendo da chi allenerò a Macerata".

Quindi non vede l’ora di iniziare?

"Senza dubbio. Ho voglia di tornare e di lavorare con il mio staff. Mi dispiace per Trillini che avrebbe meritato la conferma per il grande lavoro svolto e gli faccio i complimenti augurandogli di trovare una società dove possa togliersi le soddisfazioni che merita".

Un’ultima domanda, come giocherà la sua Maceratese?

"Ultimamente ho schierato le squadre con il 4-2-3-1 o con il 4-3-3. Ma è chiaro che ogni sistema di gioco dipende dalle caratteristiche dei giocatori a disposizione".

Lorenzo Monachesi