Guizzo di Mongiello, la Maceratese sprofonda

La capolista Chiesanuova espugna l’Helvia Recina davanti a 700 spettatori, una Rata senza capo né coda si ritrova a -8 dalla vetta

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Maceratese

0

Chiesanuova

1

MACERATESE: Santarelli; Vallorani (27’ st Pucci), Marino, Lapi, Zandri; Piccolo (13’ st Perez), Nichea Maino, Massei; Andreucci (10’ st Tittarelli), Mastronunzio, Niane (31’ st Massini). All. Nocera.

CHIESANUOVA: Carnevali; Iommi, Monteneri, Tanoni, Gonzalez; Campana, Morettini (44’ st Beresiarte), Bonifazi (20’ st Rapaccini); Mongiello A. (16’ st Cappelletti), Rodriguez (16’ st Pasqui), Mongiello C. All. Travaglini.

Arbitro: Samira Curia di Ascoli.

Rete: 43’ pt Mongiello C.

Note: spettatori 700 circa; ammoniti Lapi e Pucci nella Maceratese, Campana e Carnevali nel Chiesanuova; angoli 7-1.

di Mario Stoccuto

Notte fonda per la Maceratese, che perde in casa il big match con la capolista Chiesanuova, scivolando ad otto lunghezze dalla vetta e addirittura al quinto posto in classifica. Va subito chiarito che il successo dei biancorossi di Travaglini è più che legittimo. Pur senza fare nulla di eccezionale, gli ospiti hanno disputato una gara tatticamente perfetta, rischiando il minimo, colpendo al momento giusto con il suo elemento di maggior talento, l’ex Carlo Mongiello, e poi controllando, nella ripresa, la caotica offensiva della squadra di casa. La Maceratese, dal canto suo, ha confermato tutte le criticità emerse nelle ultime settimane. La squadra di Nocera non sa costruire gioco, affidandosi quasi esclusivamente a lunghi lanci dalle retrovie. Potrebbe anche questo essere un sistema di gioco efficace, ma a condizione di avere giocatori dai piedi buoni, il che non è. Così la difesa del Chiesanuova ha sempre avuto buon gioco. Insomma a questo punto del campionato inutile farsi illusioni: rispetto alle aspettative di un campionato d’avanguardia, questa è una formazione scarsa, senza capo né coda. Spiace dirlo, ma contro il Chiesanuova non uno dei giocatori di Nocera, fra quelli messi in campo inizialmente e quelli subentrati, ha meritato la sufficienza. E lo stesso allenatore non è che sia stato capace di dare una scossa ai suoi. Intendiamoci, la Maceratese almeno tre nitide palle gol le ha create, ma due le ha sprecate clamorosamente, nella terza è stato bravo il portiere ospite Carnevali. Comunque, davanti a un pubblico eccezionale per una gara di Promozione e caloroso (almeno fino a che la pazienza ha retto) era lecito attendersi molto ma molto di più.

La cronaca. La Maceratese prova subito ad essere aggressiva ed al 6’ il vantaggio sembra cosa fatta: Mastronunzio lancia in verticale Niane, che brucia sullo scatto i difensori ospiti, si presenta davanti a Carnevali, ma spara una bordata che finisce sopra la traversa. Poteva esser e l’episodio che avrebbe cambiato le sorti, del match. Invece, scampato il pericolo, il Chiesanuova si assesta meglio su un terreno di gioco sempre più pesante e gestisce con sicurezza la situazione. Al 14’ un tiro dalla distanza di Tanoni mette in qualche difficoltà Santarelli, che alza sopra la traversa. Poi tanta noia e la partita si riaccende solo nel finale di tempo. Al 39’ altra grande occasione per la Maceratese: penetrazione di Massei, palla d’oro per Andreucci, che non è preciso e conclude a lato. La replica del Chiesanuova al 43’ è letale. Mongiello, lasciato colpevolmente smarcato, scatta sul filo del fuorigioco e rimette palla al centro, ne nasce una furibonda mischia in cui per due volte gli attaccanti ospiti non riescono a concludere, poi il pallone schizza sui piedi di Mongiello che con un preciso rasoterra insacca nell’angolino alla destra di Santarelli.

I tifosi di casa sperano in una ripresa d’orgoglio da parte della Maceratese, ma restano delusi. Grandissima confusione, tanti errori nel fraseggio ed imprecisione nei lunghi lanci. L’unica emozione al 19’: bella apertura di Niane per Vallorani proiettato nell’area avversaria, controllo e conclusione, forte ma forse troppo centrale, che trova Carnevali pronto alla deviazione in angolo. Al fischio finale il Chiesanuova festeggia davanti ai loro sostenitori, i giocatori di casa imboccano a testa bassa gli spogliatoi. Per la società ora ci sarà da riflettere. E non poco.