Il tifosissimo Antonio Tarducci Da Montevarchi a Olbia, lui c’è

La storia del fedelissimo: "Un attaccamento totale, seguo il club fin da piccolo quando andavo con babbo"

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Nel settore ospiti dello stadio di Montevarchi c’è una persona. Antonio Tarducci è in piedi, ha la sciarpa al collo. Soffre, tifa, lotta con i giocatori. Un sabato pomeriggio diverso per tanti, una consuetudine per pochi. Recanatese doc, 53 anni, operaio in una fabbrica, è un tifosissimo della squadra della sua città. Non una malattia, ma "un attaccamento totale". Il suo amore incondizionato Tarducci lo definisce così: "Sono vicino come tifoso, non ho paura di seguire la squadra anche da solo". Sabato scorso Montevarchi, in Toscana, è stato soltanto l’ultimo viaggio dei tanti. Nel curriculum della prima stagione nella storia tra i professionisti della Recanatese ci sono già i viaggi a Carrara e ad Alessandria. I chilometri e gli avversari di turno non fanno paura. L’importante è stare vicino ai colori, quel giallo e quel rosso con cui è nato e cresciuto. "Sono tifoso fin da bambino, con mio babbo Alfredo andavo sempre a vederla, anche in Promozione quando ancora non c’era neanche la terna arbitrale. Lui è stato un dirigente". Così, ogni fine settimana, ecco pronto il kit da viaggio nell’armadio. Sciarpa, cuscino e maglia ufficiale della Recanatese. Spesso quella dell’ex bomber dei leopardiani in serie D, Manuel Pera. Colleziona biglietti, ricorda a memoria le date, "a Poggibonsi la Poule scudetto del 15 giugno", insomma è il dodicesimo uomo. In tutto e per tutto. Tanto che domani sera prenderà la macchina e partirà alla volta di Olbia, in Sardegna, dove la squadra sarà impegnata sabato alle 17.30, in un match importante in chiave salvezza diretta. Tappa all’aereoporto di Linate, a Milano. Poi il volo. Ma questa volta non viaggerà da solo. Con lui ci saranno anche Fabio Mancinelli (gran sostenitore della nazionale) e Paolo Antonella. "In Sardegna, così come in altri luoghi di questo girone, non ci sono mai stato e non mi è mai capitato. Così colgo l’occasione", ci scherza su Tarducci. Ma da solo è arrivato a seguire anche la Juniores, nel 2018, a Forte dei Marmi per le finali nazionali. E poi la Primavera, in casa e fuori. Non tutti i giocatori in campo o gli addetti ai lavori lo sanno che lui è sugli spalti, pioggia, neve, vento o sole che sia. Così tanto fedele e attaccato ai colori che ad Alessandria, il 29 ottobre, nella prima vittoria in trasferta nel calcio professionistico della Recanatese, grazie al gol di capitan Sbaffo, ha alloggiato nello stesso hotel della squadra. "Una scelta volontaria", come se fosse il cornetto rosso o il quadrifoglio del gruppo. I ragazzi di mister Pagliari "giocano bene ma non sempre riescono a finalizzare, però le occasioni le creano", prosegue Tarducci dopo un’altra giornata di lavoro. L’ennesima prima del weekend, dello zaino in spalla e delle indicazioni stradali per raggiungere una città o un comune. Anche questo è il bello della serie C. Anche questo è il bello della favola Recanatese.

Nicholas Masetti