Insulto razzista, giovane squalificato per 10 giornate Il presidente del Montefano: "Ci siamo scusati"

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Il giudice sportivo ha inflitto dieci giornate di squalifica a Marco Papini, calciatore del Montefano, perché durante la gara contro il Chiesanuova ha rivolto ad un avversario l’espressione "negro di m..." nella partita valida per il campionato under 19 regionale.

"Tutti i giorni – dice Stefano Bonacci, presidente del Montefano – ci impegniamo dal settore giovanile alla prima squadra per favorire il processo di integrazione. Sappiamo che è un percorso lungo, che c’è ancora tanta strada da fare ma di certo non ci fermiamo e andiamo avanti su questa linea". Quanto accaduto sul campo di Chiesanuova è una sconfitta per tutti, ma lo è sempre quando si sentono sui vari campi diversi epiteti con cui vengono apostrofati gli avversari. Ed ecco che è necessario fare un passo avanti perché non possono essere tollerati tanti altri insulti.

"Non ci sono scusanti, durante la partita possono succedere alcune scaramucce ma simili parole non si dicono. Ha fatto bene la Federcalcio a sanzionare quanto è successo e anche noi faremo lo stesso perché sono comportamenti che non si tollerano".

Dopo il fatto c’è stato un contatto tra le società del Montefano e del Chiesanuova. "Noi – aggiunge – abbiamo chiesto scusa all’altro club per quanto successo durante la partita, ci siamo anche mossi perché si potesse organizzare un incontro tra i due ragazzi dove il nostro tesserato possa tendere la mano verso l’altro giocatore e chiedergli scusa". Le società s’impegnano per abbattere le barriere, per favorire l’integrazione, perché non si veda l’altro solo come un avversario. "Ci stiamo impegnando e non desistiamo a combattere una battaglia che è innanzitutto culturale, ma siamo decisi più che mai a portarla avanti pur sapendo che c’è tanto da fare". E in effetti c’è tanto da fare, del resto basta leggere le decisioni dei giudici sportivi delle altre regioni e le varie cronache sui giornali. È successo in Emilia dove gli insulti razzisti sono arrivati da un genitore a bordo campo verso un giovanissimo calciatore della squadra avversaria con epiteti offensivi, oppure pochi giorni fa in Lombardia dove un dirigente apostrofa l’under 17 di origine marocchina con la parola "negretto" e a quel punto i compagni di squadra hanno abbandonato il campo in accordo con la panchina.