
Osvaldo Jaconi, record-man nazionale di campionati vinti: la Recanatese che pareggia a Reggio Emilia e Chiavari e che conquista la salvezza, sostanzialmente con un mese di anticipo. Miracolo o frutto della programmazione? "Calma, riavvolgiamo un attimo il nastro. L’approdo in C richiedeva un deciso cambiamento di mentalità ed arrivare per la prima volta tra i professionisti qualche strascico lo poteva lasciare. L’inizio infatti è stato comprensibilmente difficile, ma in quel momento c’è stata totale unità d’intenti, con una società che si è dimostrata seria ed un allenatore esperto e preparato. Lì c’è stata la svolta perché si è data ulteriore forza alla forza che già c’era e con quei presupposti i risultati non potevano non esserci". Una rarità resistere alla tentazione di cambiare dopo 4 punti in 9 partite: "C’è stato credo anche un ragionamento oggettivo. Se parliamo infatti di guida tecnica un nuovo allenatore avrebbe impiegato almeno un mese per conoscere la squadra e dare quindi la sua impronta con un rallentamento generale che sarebbe stato intollerabile. Nessuno si è spaventato, i dirigenti hanno mantenuto la calma e c’è stato l’auspicato cambiamento di rotta, magari andando anche di là delle aspettative". Insomma niente di sorprendente. "Esatto, ma rammentiamo sempre che alla guida c’è un imprenditore che ha fatto la storia, che sa gestire i momenti e conosce a menadito le persone, specie i collaboratori. Ricordo infatti che anche nel momento peggiore ci sono state dichiarazioni chiare ed esplicite: Pagliari, comunque sia, è il nostro allenatore sino al 30 giugno 2023".
Ora questo tesoretto sarebbe da difendere e preservare: "Ho una certa esperienza dopo tanti anni di calcio e la Recanatese deve ricominciare con lo stesso entusiasmo. Occorre assolutamente evitare l’errore di credere di aver pagato lo scotto del noviziato: quello è un discorso che si potrà fare tra 4-5 anni, non certamente ora. Permettetemi una metafora: bisogna sempre sentire il fuoco alle spalle, senza farsi bruciare però". La seconda stagione in C può presentare rischi diversi? "È una categoria che non perdona e dove non bisogna mollare di un centimetro anche perché ti confronti con realtà di grande spessore e blasone". La sua nuova esperienza con la Sangiorgese? "Utile e preziosa e mi dà, ogni giorno, l’occasione di imparare qualcosa", parola di Osvaldo Jaconi, classe di ferro 1947.