La carica di Amadio: "Credo nella Maceratese"

Il tecnico ha diretto il primo allenamento: "È una squadra dalle potenzialità importanti ma inespresse. Il morale è ai minimi livelli"

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"È una Maceratese con una potenzialità importante ma inespressa". È l’opinione di Peppino Amadio (foto), neo allenatore dei biancorossi, che ieri all’Helvia Recina ha diretto il primo allenamento. "Ho visto – aggiunge – in televisione e dal vivo alcune gare dei biancorossi".

Amadio, qual è l’impressione che ha ricavato dopo avere visto giocare la Maceratese nei video e dal vivo?

"Quella di una formazione che non sta rendendo per le proprie capacità".

Però la classifica dice che la squadra ha 8 punti e dietro ha solo tre formazioni.

"È ovvio che CI siano delle difficoltà, ma ritengo che ci siano buone basi su cui lavorare. A ciò aggiungiamoci che il morale è basso ed è inevitabile quando sei reduce da una serie di risultati negativi. Dovremo lavorare anche sull’aspetto psicologico perché i giocatori acquistino di nuovo fiducia. Ritengo che con il tempo e con il lavoro si possano sopperire ad alcuni deficit".

Qual è la sensazione avuta parlando con la squadra e con i singoli componenti?

"Anche loro sono sorpresi della situazione venutasi a creare, c’è voglia di rimettersi in gioco e di lavorare. Del resto quando i risultati non arrivano vuol dire che qualcosa non è andato per il verso giusto".

Il calendario propone subito la sfida a Urbino, un avversario che ha il doppio dei punti della Rata. Quali tasti toccherà per motivare i biancorossi perché si possa tornare a casa con un risultato positivo?

"L’unico tasto che conosco è quello del lavoro che deve incidere anche livello psicologico perché questo andamento ha indubbiamente intaccato il morale dei calciatori".

La società cosa le ha chiesto?

"Far sì che la Maceratese infili una serie di risultati positivi, la società ha fatto questa scelta non essendo soddisfatta dell’andamento e in simili casi è l’allenatore a pagare".

A inizio anno la dirigenza coltivava speranze per una stagione di vertice, adesso cosa le hanno chiesto?

"Qui c’è da pensare giorno per giorno, del resto basta dare un’occhiata alla classifica per rendersi conto che siamo in una posizione scomoda. Ripeto, c’è solo da lavorare e sono ottimista vista la disponibilità dei ragazzi".

La Maceratese è in una posizione delicata e c’è delusione nella piazza, cosa l’ha spinta ad accettare questa proposta?

"Per me è un onore allenare in Eccellenza la Maceratese, in una piazza così importante. Poi ritengo che qui c’è un un gruppo che effettivamente ha potenzialità interessanti ma inespresse".

È allora contento?

"Non posso che esserlo, sono convinto che possiamo fare bene e che posso metterci qualcosa di mio".

Quale opinione si è fatto sul campionato?

"È un torneo equilibrato in cui per fare i punti bisogna sporcarsi invece di essere leziosi".

l. m.