
Nelle chiacchierate con Giovanni Pagliari una delle premesse è che "…in fondo facciamo il mestiere più bello del mondo e, magari, quando il nostro umore non è proprio ai massimi, dobbiamo ricordarcelo. La questione non riguarda noi perché riscontro sempre grande disponibilità ed entusiasmo". Anzi probabilmente uno dei problemi, al momento, è gestire un clima di comprensibile soddisfazione e far stare tutti con i piedi ben saldi a terra: "Le criticità possono arrivare con la depressione, magari per una classifica deficitaria: il lavoro quotidiano ed il ritmo incalzante del calendario fanno evitare sogni troppo azzardati".
Una settimana particolare, vista la vigilia del derby?
"Una settimana nella quale i ragazzi si stanno allenando in modo incredibile, come sempre d’altronde. Abbiamo imparato da un pezzo che ogni partita fa storia a sé e, lo ribadisco spesso, il nostro compito è portare in campo il nostro calcio e questo deve avvenire sia a Cesena sia in gare che potrebbero apparire, sulla carta, più agevoli".
Non è il caso di domani ad Ancona.
"Assolutamente no: andremo ad affrontare una compagine compatta, quadrata che nelle ripartenze può farti molto male. Lo abbiamo visto contro il Perugia ed anche a Sassari, sul campo della capolista, hanno giocato decisamente bene, almeno per 70 minuti".
Il ritorno di Colavitto ha impresso un deciso cambio di rotta nei risultati, ma, a differenza delle scorse stagioni, non è una rosa che lui ha contribuito a costruire.
"Potrebbero esserci delle caratteristiche diverse, ma il livello tecnico era e resta comunque alto. Punti deboli? Tutti ne abbiamo, del resto siamo nel campionato di serie C".
Come stanno procedendo i recuperi dei freschi reduci da infortuni e soprattutto quali sono le condizioni di Raparo?
"Marco confido che martedì possa rientrare pienamente nel gruppo. Quanto a Manè e Gomez vedo che migliorano giorno dopo giorno e stanno avvicinandosi al top della forma. Penso di poter dire che presto vedremo Francis al massimo e per noi rappresenta una pedina di grande importanza".
Insomma la forza del gruppo è, più che mai, il valore aggiunto della Recanatese.
"Da Sbaffo a Canonici per noi sono tutti fondamentali, ma non è assolutamente una frase fatta. Qualcuno – spiega Pagliari, allenatore della Recanatese – si riempie la bocca parlando di collettivo, ma alla resa dei conti giocano sempre gli stessi".
Andrea Verdolini