"Milano, Perugia o altre non importa, sia chiaro che tutto dipende da noi. Se giochiamo come nelle ultime tre partite non ce n’è per nessuno". Alla vigilia di gara1 di semifinale che domani alle 20.30 all’Eurosuole Forum (da ieri mattina al via la prevendita online, poi dalle 17 anche al botteghino) vedrà la Lube iniziare un inedito duello playoff con l’Allianz, parla patron Fabio Giulianelli. Il numero 1 del Gruppo Lube stavolta non usa parole provocatorie contro giocatori, staff e dirigenti, ma di certo si dimostra tutt’altro che sazio dopo il ribaltone compiuto ai danni di Verona. Anzi l’impresa nei quarti, se possibile, ha infuso ancor più fame di vittoria. Nella chiacchierata al Carlino, Giulianelli elogia la mossa tattica introdotta da Blengini dopo due sconfitte impiegando Zaytsev in ricezione proteggendo così Nikolov e in pratica conferma il coach.
Giulianelli, siamo alla vigilia del primo atto contro Milano (alle 20.30 scatta anche l’altra semifinale playoff tra Trento e Piacenza), ma è doveroso fare un passo indietro. Lei era stato duro sullo 0-2 e col rischio della precoce eliminazione. Lo sprono è servito, ha avuto le risposte che voleva?
"Ovviamente sono felice che mi abbiano smentito, ma in quel momento dovevo fare quella uscita. Alla Lube si hanno delle responsabilità e se non ci fossimo qualificati sarebbe stato un fallimento. Tutti sarebbero stati in discussione. Le cose vanno dette prima e io non sono il tipo da giustificare le sconfitte".
Anche i giovani martelli hanno dimostrato di essere all’altezza?
"Ecco, questa forse è la gioia più grande. Yant e Nikolov non hanno avuto il braccino, hanno mostrato di avere gli attributi".
Molto merito va a Blengini. Non solo ha sempre dato serenità al gruppo, ma con la variazione tattica ha ribadito la sua duttilità. Visto che gira ancora il nome di Lorenzetti (su altre testate) si può dire che Blengini rimarrà alla guida del team?
"Ma certamente, ha ancora un anno di contratto con noi. Quando ho parlato alla vigilia di gara3 gli avrei mancato di rispetto se non avessi messo in discussione anche lui. Ha avuto un’intuizione fantastica".
Bravo il tecnico, ma bravo anche Zaytsev sia per la ricezione sia per dedizione alla causa e spirito di sacrificio. Meriterebbe di restare o ormai per l’opposto del futuro la scelta è stata fatta su Lagumdzija?
"Zaytsev per me resta tra i migliori atleti italiani anche nel fondamentale della ricezione. Il progetto Lube però non cambia e continueremo a valutare i giovani più interessanti".
Veniamo a Milano, l’avversaria che non ti aspetti. Per qualcuno la Lube ha un’occasione irripetibile per tornare in finale.
"Anzitutto qui non esiste autocompiacersi, quindi è sempre la prossima la partita più importante. Poi se Milano ha superato Perugia significa che è squadra valida tecnicamente e solida mentalmente. Se non sei forte non arrivi tra le prime quattro nei playoff".
Voi avrete il dente avvelenato per le due eliminazioni consecutive nei quarti di Coppa Italia e loro forse per il mancato rinvio della penultima di regular season.
"Ma quali precedenti, parliamo di una serie di semifinale scudetto, stiamo vivendo un momento esaltante e qualunque giocatore dovrebbe essere avvelenato a prescindere in certe partite".
Non posso non chiederle una battuta sul patatrac di Perugia. L’eliminazione dei vice campioni d’Italia e grandi favoriti è stata clamorosa?
"Lunedi ho rivisto in Perugia la Lube d’inizio 2000 quando avevamo nomi ma non una squadra. Guarda invece lo Zaksa che farà la terza finale di Champions di fila, non c’è mai il singolo che ti impressiona, vince di squadra".
Andrea Scoppa