Maceratese, via Trillini. Arriva Amadio Sfredda: "C’era bisogno di una scossa"

Il diesse ha individuato il nuovo allenatore: "Lo stimo e conosce molto bene la categoria: così l’ho preferito ad altri profili"

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La sconfitta interna con il Castelfidardo è costata la panchina a Sauro Trillini e ieri al suo posto la società ha chiamato Peppino Amadio. il nuovo tecnico è un ascolano, nato nel 1971, reduce da tre stagioni alla guida dell’Azzurra Colli, in passato ha allenato San Marco Servigliano Lorese, Atletico Truentina e Arquata. "Si tratta – spiega il diesse Giuseppe Sfredda – di un tecnico che stimo, che conosce molto bene la categoria e così la scelta è caduta su di lui rispetto ad altri profili. Ritengo che Amadio abbia le credenziali giuste perché la Maceratese venga fuori da questa situazione".

Ieri a Trillini è stata comunicata la decisione di essere stato sollevato dalla conduzione tecnica della Maceratese. "Ci ha parlato il presidente e oggi lo chiamerò io, purtroppo nel calcio l’allenatore è sempre il primo a pagare e le colpe certamente non sono tutte sue. All’ambiente però serviva una scossa perché certe prestazioni non sono più degne di Macerata".

Oggi Amadio sosterrà il primo allenamento e inizierà a pensare alla delicata trasferta di domenica a Urbino. "Un avversario difficile – avverte Sfredda – che può contare su un tecnico tra i più esperti. Sappiamo che dovremo fare punti ma ce la giocheremo contro un avversario importante e di valore, come del resto testimonia la classifica. Il campionato dice che si può vincere o perdere con tutti, ma soprattutto che occorre affrontare ogni partita con sacrificio e spirito di combattività. Si prenda il Porto Sant’Elpidio, l’unico punto lo ha preso in casa della capolista Atletico Ascoli". La Maceratese giocherà in trasferta dove finora ha fatto meglio mentre ha steccato in casa. "I giocatori sono consapevoli dell’inizio al di sotto delle aspettative, però nella rosa ci sono elementi con qualità importanti anche se inespresse, se non altro in quelle interne". Alla Maceratese manca un attaccante che abbia feeling con il gol e sappia finalizzare il lavoro della squadra, che tenga palla e faccia salire i compagni, ma c’è anche da migliorare la fase difensiva. Tra i tifosi già circola il nome della punta Mario Titone che ieri ha chiuso la parentesi nella Sangiustese. "È un giocatore forte, però – dice Sfredda – non è il profilo che ci serve". L’ideale era partire in estate con l’ossatura dello scorso anno e su quella inserire 3-4 pezzi di valore, ma ultimamente la Maceratese ama cambiare tutto e ripartire ogni volta da zero. La squadra così come è ha bisogno di rinforzi perché ci sono problemi evidenti.

"Qualcosa faremo se ci fosse la necessità, la società ha già investito per la squadra, ma a qualcuno – conclude Sfredda – pesa la maglia altrimenti non si spiegano simili alti e bassi e con il Castelfidardo si è toccato il fondo".