Recanatese, certi errori sono una costante

La squadra paga un approccio molle e gli sbagli difensivi. Si segna con il contagocce. Domani trasferta a Gubbio per la Coppa Italia

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Anche a Cesena è successo quello che non doveva accadere: approccio molle, errori difensivi puntualmente pagati a carissimo prezzo ed è risultato vano ogni tentativo di raddrizzare la navicella, pur nel contesto di un secondo tempo apprezzabile e generoso. Prima di ogni altra considerazione però il fatto che la squadra non realizza un gol da tempo immemorabile, più o meno 410 minuti perché l’autorete con la Fermana fa storia a sé. Un solo centro in sei partite, una difficoltà oggettiva di cui non si può non tenere conto come pure l’atteggiamento iniziale, timoroso ed a tratti impacciato: un "lusso" che in questa categoria è insostenibile. A completare il momento poco propizio (quando gira male anche gli episodi non sono favorevoli) pure alcune decisioni arbitrali che lasciano delle perplessità. Al Manuzzi i romagnoli hanno sbloccato il risultato grazie ad un calcio di rigore scaturito da un avventato retropassaggio di Ferrante verso il portiere Bagheria. La leggerezza resta ma l’attaccante bianconero Shpendi sembra andare ad impattare di proposito la gamba dell’estremo difensore giallorosso ingannando arbitro ed assistente che sotto la curva Mare, tempio del tifo cesenate, non hanno avuto dubbi nel comandare il tiro dagli undici metri. Match che ha preso una piega ben precisa poi con il raddoppio di Udoh, appena 4’ dopo ed anche questo nato da "amnesie leopardiane".

Lasciano ben sperare i secondi tempi nei quali si notano reazioni di spessore (già evidenziate contro Carrarese e Torres) anche per i cambi operati da Pagliari che hanno dato nuove energie con Giampaolo e Zammarchi per Minicucci e Senigagliesi. Tuttavia non si concretizza ed ogni discorso cade quindi nel vuoto.

Fatalmente ci si ritrova all’ultimo posto in compagnia della sola Alessandria nella giornata in cui Imolese e Montevarchi ottengono risultati anche insperati alla vigilia. Non è un mare in tempesta, come rimarcava l’allenatore la scorsa settimana ma, rimanendo in tema, il moto ondoso è in aumento, non va sottovalutato e va combattuto nell’unico modo possibile ed immaginabile, rimanendo cioè compatti e guardando in faccia la realtà.

Domani il primo turno eliminatorio di Coppa Italia al Barbetti di Gubbio, alle 14.30 contro una compagine che invece sprizza salute da tutti i pori ed è reduce dal successo di Carrara che l’ha proiettata in vetta alla classifica insieme al Siena. Le premesse non inducono all’ottimismo.

Andrea Verdolini