"Recanatese, il giusto feeling per continuare"

Mister Pagliari dopo la conferma sulla panchina: "Qui si può parlare e fare calcio in un determinato modo, in un contesto quasi familiare"

"Recanatese, il giusto feeling per continuare"

"Recanatese, il giusto feeling per continuare"

"A Recanati ho ritrovato il piacere di coltivare rapporti umani autentici, il gusto di allenare, gli stimoli forti per aggiornarmi: le bellissime parole spese nei miei confronti dal presidente Adolfo Guzzini, sia sul piano professionale che su quello personale, hanno fatto il resto".

Questo l’"incipit" di Giovanni Pagliari fresco di rinnovo biennale del contratto: in realtà c’erano pochi dubbi al riguardo però forse i tempi sono stati sorprendenti: "Non c’era ragione per attendere e quindi non ho voluto aspettare, pur mantenendo la massima concentrazione in vista di questo ormai probabilissimo playoff. Il feeling che si è instaurato con l’ambiente, in primis con il presidente e il direttore sportivo José Cianni e con tutta la società, i ragazzi e la città si è poi consolidato con il passare del tempo: qui si può parlare e fare calcio in un determinato modo e tra l’altro in un contesto che potrei definire familiare, ma anche improntato a un’organizzazione sempre migliore. Non si può e non si deve lasciare questo lavoro a metà per cui non c’è stato nemmeno il minimo tentennamento". Il mister non si sbilancia di un millimetro sulle richieste fatte al patron: "Faccio l’allenatore e non l’amministratore delegato. E’ chiaro che questo accordo è di reciproca soddisfazione e posso dire che si tratta di un progetto condiviso". Tradotto in concreto: si cercherà di allestire un buon organico, per immaginare un futuro prossimo con meno patemi possibili, nell’ottica di rafforzarsi in questa categoria, magari potendo contare su un budget non faraonico ma "adeguato" a queste esigenze. Per far ciò la linea da seguire sarà quella di confermare la spina dorsale della squadra con qualche innesto robusto: "In realtà – taglia corto Pagliari – nomi non ne sono stati fatti anche perché il gruppo è mentalizzato e proiettato sul match di Gubbio. Avendo questa opportunità la vorremmo giocare al massimo". Insistiamo: avere comunque dal 30 aprile già delle certezze sul futuro rappresenta un’ottima base di partenza: "Questo sicuro e permette di programmare con buon anticipo, ma sono le basi che fanno la differenza e quando c’è questa stima per quello che si fa sul campo e per come ci si comporta fuori si possono fare buone cose". Morale di tutto il discorso? L’ormai esperto tecnico giallorosso, classe 1961, non ha nemmeno "prestato orecchio" ad altre sirene che gli saranno senz’altro giunte visto quello che ha combinato a Recanati in due anni e mezzo di permanenza. Ricordiamo il suo arrivo al posto di Federico Giampaolo nel febbraio del 2021. A qualcuno potrebbe anche sembrare scontato ma in realtà, in un calcio frenetico e spesso senza logica come quello attuale, mettere in primo piano certi valori sta diventando una rarità. Andrea Verdolini