Recanatese, la testa è alla serie C Cianni: "Stiamo lavorando sodo"

Il direttore sportivo dopo il ko a Notaresco: "Le motivazioni fanno la differenza"

Migration

di Andrea Verdolini

Gli stimoli, almeno quelli feroci che spesso nello sport fanno la differenza, se uno non li ha è estremamente dura darseli. Parafrasando la celebre frase manzoniana di Don Abbondio è un po’ la situazione che la Recanatese in questo momento sta vivendo. Chiaramente uscire con un 3-0 sul groppone da Notaresco è quantomeno fastidioso, specie dopo aver convissuto per molto tempo con le piacevoli sensazioni che provocano le vittorie in serie. "Essendo uomini di sport sappiamo benissimo quanto sono importanti le motivazioni – sottolinea il diesse giallorosso Josè Cianni – e davanti avevamo una squadra che si stava giocando la vita mentre noi, dopo aver raggiunto un traguardo incredibile, abbiamo giustamente festeggiato e ci sembrava anche doveroso dare spazio a chi ne ha avuto meno nel corso della stagione, pur contribuendo in modo decisivo ai nostri successi. È necessario ribadire che proprio grazie a loro che la qualità dei nostri allenamenti è stata sempre su livelli altissimi".

State pian piano realizzando compiutamente quello che avete combinato?

"Per quanto mi riguarda, ormai sì anzi stiamo lavorando tantissimo e questi d’altronde sono i canoni abituali della nostra società. Siamo avvezzi a programmare da febbraio e a maggior ragione dobbiamo darci dentro ora. Molte volte anche parlando tra noi aspettavamo l’anno buono: questo è arrivato nel modo come prevedevo, ossia nella maniera più naturale possibile quanto tutti i tasselli del puzzle si sarebbero completati ed armonizzati insieme, come puntualmente avvenuto".

Lei è stato anche determinante nella scelta di alcuni elementi, in particolare i più giovani. C’è stato qualcosa di sorprendente nel rendimento di qualcuno oppure… tutto secondo le previsioni?

"Eravamo consapevoli di chi avevamo preso, anche di ragazzi che non avevano un curriculum di prestigio. Certo Somma e Quacquarelli, per citarne due, hanno fatto una stagione fantastica ma i meriti sono anche degli over, penso a Sbaffo, Raparo, Ferrante, Remo Amadio, Ferretti che li hanno messi nelle migliori condizioni per esprimere al meglio le loro qualità".

Quanto di questo gruppo può essere "salvato" e traghettato tra i professionisti?

"Andrebbe salvaguardato più di quanto poi faremo. Entrano in ballo discorsi non solo tecnici ma anche economici. Se ci salveremo ai playout sarà come aver vinto il campionato, senza playout… beh sarebbe come alzare la Champions League".