"Recanatese, serve una spalla per Marilungo"

Il tecnico Brini: manca un’altra punta forte e strutturata, in serie C c’è bisogno di giocatori che possano risolvere le situazioni più complesse

Migration

di Andrea Verdolini

"Quello che conta davvero in serie C? Avere in organico giocatori che possano risolvere anche le situazioni più complesse". Parole e musica di Fabio Brini (nella foto) che la categoria l’ha frequentata parecchio ed anche con risultati eclatanti, vedi le vittorie a Salerno e Carpi e soprattutto era sulla panchina dell’Ancona in occasione della "partita del secolo", lo spareggio di Perugia con l’Ascoli dell’11 giugno del 2000. Nella scorsa stagione, tanto per gradire, 6 vittorie in 9 gare a Montegiorgio e l’ottenimento di una salvezza diretta ad un certo punto impensabile. "Sulla carta la politica della Recanatese di confermare la gran parte dell’organico che così bene ha fatto in serie D – prosegue – è giusta ma il mercato non credo proprio che sia finito. C’è ancora bisogno di qualcosa di importante. Chiaramente la società e lo staff fanno affidamento sull’entusiasmo e sulla voglia di far bene di questo gruppo e magari c’è anche la possibilità di riparare in corsa. Il salto di categoria però è rilevante e talvolta può anche essere un’arma a doppio taglio quella di puntare su blocchi anche consolidati. In questa fattispecie mi sembra però che ci siano valori importanti".

Dove emergono con maggiore evidenza le differenze?

"A mio avviso essenzialmente sulla qualità ed appunto nella capacità di finalizzare e concretizzare. Certo la corsa e la forza fisica sono fattori che contano ma la differenza la fanno i giocatori di alto livello, senza tanti giri di parole, quelli cioè che trasformano in oro colato quello che fa la squadra".

Un po’ come Sbaffo l’anno scorso…

"Proprio così. Marilungo? Premetto che non lo conosco personalmente però non penso che venga a Recanati, passatemi il termine, per bivaccare. Credo che il fatto di tornare dopo tanti anni nella sua regione sia un grandissimo stimolo e vorrà far dimenticare a tutti le ultime annate che non sono state, per quanto lo riguarda, particolarmente felici. Me lo descrivono come un calciatore volitivo e combattivo e queste sono armi che contano".

Ha incontrato come avversario Zammarchi che potrebbe essere una pedina su cui contare, alla luce delle ottime cose che ha fatto vedere a Tolentino…

"Intanto, particolare non da poco, è un giocatore che sa saltare l’uomo. È veloce, ha tecnica poi occorrerà vedere se e come verrà impiegato perché potrebbe giocare come seconda punta o come esterno di centrocampo. Non caricherei troppo di responsabilità comunque un ragazzo che è molto giovane, ha 22 anni ed è alla sua prima vera esperienza tra i professionisti. Per quello che posso notare serve un nuovo attaccante, forte, strutturato che sia una valida spalla per Marilungo, ma sono certo che si starà lavorando per questo. La salvezza? Certo ma occorre metterne dietro cinque e non è cosa semplicissima".