"Recanatese, voglio prendermi una rivincita"

Il giovane portiere Bagheria è carico: dimostrerò a chi non ha creduto in me di avere le qualità per giocare tra i professionisti

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di Andrea Verdolini

"Ho una grandissima voglia di rivincita e sono pronto a dare più del massimo per dimostrare a me stesso e a chi non ha creduto nelle mie possibilità di avere le qualità per giocare tra i professionisti". Sembra caricato a pallettoni Fabrizio Bagheria, nuovo portiere della Recanatese, alla vigilia di una stagione che per il 21enne milanese rappresenta, senza ombra di dubbio, un’enorme opportunità. Il ragazzo infatti nelle ultime due annate, ha racimolato appena quattro presenze in Serie C tra Renate e Pro Sesto… "dove però non ho trovato un ambiente ottimale. Ora sono determinatissimo a trovare il mio spazio e disputare un’annata importante". In realtà, giovanissimo ad appena 18 anni ha difeso i pali di un club prestigioso, il Prato, appena retrocesso in D… "In Toscana – dice – ho praticamente giocato tutte le partite, almeno sino all’interruzione del campionato a marzo 2020 per Covid ed è stata un’esperienza molto formativa". Bagheria è calcisticamente cresciuto in un vivaio prestigioso, quello dell’Inter dove ha avuto istruttori di altissimo livello come Manuel Amoroso, Pierluigi Brivio e soprattutto Luciano Castellini, il "giaguaro", campione d’Italia con il Torino nel 1976 e, per anni, al Napoli fino all’inizio dell’era Maradona: "Sono estremamente grato a tutti loro e non nascondo che quando posso mi rivolto a loro per qualche consiglio. Sono stato cinque anni al settore giovanile nerazzurro e su Castellini posso sempre contare e fare tesoro dei suoi suggerimenti".

Quali sono le sue caratteristiche e in particolare su cosa pensa deve lavorare e migliorare?

"Credo con i piedi di non cavarmela male, nelle uscite riesco a farmi sentire e probabilmente devo intensificare il mio lavoro nella gestione dei momenti. Sono consapevole che sono cose non allenabili da un certo punto di vista e si migliora avendo la possibilità di giocare, quindi davvero sul campo".

Per lei anche questo girone sarà una novità assoluta, o quasi…

"Lo conosco solo parzialmente. Mi pare abbastanza evidente che, anche se la Reggiana potrebbe essere considerata la favorita, non dovrebbero esistere compagini nettamente superiori alle altre. Immagino che ogni partita sarà una battaglia e gli organici sono tutti competitivi".

Com’è maturata la sua scelta di venire a Recanati e quali referenze ha avuto?

"Tutte positive e in particolare mi hanno parlato di un bellissimo gruppo che, stando insieme, unito e compatto è riuscito a togliersi grandi soddisfazioni. È un presupposto molto importante, specie quando si crea una sinergia forte tra i giovani ed i più esperti. Inoltre ci ospita una bellissima città e un posto ideale per la sua tranquillità". Per ultimo, quasi a ribadire il concetto… "Non vedo l’ora di iniziare, ho grandi stimoli…".