"Stop calcetto, perdite enormi per i gestori"

Da Macerata a Civitanova, tante strutture ferme da mesi: decine di migliaia di euro in fumo e nessun aiuto

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"Il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri prevede che la valutazione sulla riapertura degli sport di contatto venga fatta a partire dal 25 giugno; il che non vuole assolutamente dire che dal 25 giugno la ripresa sia automatica. Dal 25 giugno in realtà il ministero della Salute si è riservato di verificare con le rispettive Regioni lo stato della curva epidemiologica e di decidere, regione per regione, l’eventuale apertura nei giorni e nelle settimane successive". Così parlò il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.

Una mazzata per un settore, quello del popolarissimo calcetto, amore per tanti agonisti e anti-stress tra amici ormai sugli anta, che è giunto purtroppo allo stremo. La decisione ha "steso" i gestori degli impianti da gioco in provincia, alle prese con mesi di chiusura che hanno prosciugato le casse. Per il Green Planet di Tolentino, patria del calciotto, ricorrerebbe oltretutto l’importante anniversario del decennale: "Una ricorrenza triste – afferma Matteo Siroti – siamo fermi dal 25 febbraio, dovevamo riaprire il 15 giugno e invece… Ormai il danno è fatto, abbiamo perso svariate decine di migliaia di euro e lo Stato non ci ha dato nessuno aiuto. Se penso che avevamo organizzato il Camp con il Perugia e altri tornei giovanili… Inoltre anche la ripartenza sulla carta è legata ad un protocollo che significherebbe la fine. L’Abruzzo lo ha già stilato proibendo le scivolate, la marcatura ad uomo, assurdo".

Grave la situazione anche ai Ludi di Apollo di Piediripa dove vi sono due strutture (una al coperto). "Noi ogni anno chiudevamo in leggera perdita o in pareggio – dichiara Gianni Vitali – e se la situazione prima era brutta, ora purtroppo è disastrosa. In tutte queste settimane non abbiamo avuto nessun sostegno, il Credito sportivo non ci vuole rinegoziare i tassi e avere il prestito agevolato è impossibile per un centro sportivo, poiché si dovrebbero raggiungere i 400mila euro annui di fatturato. Mi viene voglia di riportare le chiavi in Comune perché così non è possibile andare avanti".

A Civitanova Emanuele Trementozzi, con la sua Polisportiva, gestisce un impianto a 7 al Country House Moretti e la "Bombonera" per il calcio a 5. "Stiamo facendo giusto il touch tennis e il calcio-tennis. Noi come altre strutture avevamo tante richieste di ragazzi che volevano ricominciare da domani. Sì il virus c’è ancora e fa paura, ma vedo che prevale la voglia di tornare a giocare, magari rinunciando alla doccia e facendola a casa. La partitella a calcetto aveva una funzione anche sociale, era un’occasione poi per andare a cena tra amici. Chiaro che la situazione era imprevedibile e difficile da gestire per il governo, però fa arrabbiare che vengano consentite manifestazioni pubbliche con migliaia di persone. O ancora si aprano i parchi giochi per i bambini dove i controlli sono minori".