
Clementi è soddisfatto della sua Vigor, per il risultato e per la prestazione. Viste le improvvise assenze di Capezzani e Sheffer, entrambi colpiti da un violento attacco influenzale, non era affatto scontato.
"Abbiamo giocato con personalità, ho rivisto quelle caratteristiche positive che hanno sempre contraddistinto il nostro stile di gioco – afferma l’allenatore della Vigor Aldo Clementi -. Mi è piaciuta la convinzione nel pressing, le idee, l’approccio costruttivo… Questi miglioramenti vanno di pari passo con la crescita della condizione fisica".
Tra i migliori Sarti, Kerjota e Mori. Proprio per il giovane difensore Clementi spende qualche parola in più: "Mori può giocare anche con Sheffer, è un ragazzo ben integrato nel nostro gruppo, ha personalità e non è una sorpresa per me. Sta crescendo tanto ed è un elemento di grande affidabilità, sono davvero soddisfatto della sua prova".
Bene i giovani, ma segnali confortanti arrivano anche da Broso, il colpo di fine mercato della Vigor. Vederlo giocare al fianco di Pesaresi è più di una semplice suggestione, ma è ancora prematuro come ricorda l’allenatore: "Antonio è un profilo perfetto per il nostro modo di giocare, ha qualità importanti e grande spirito di adattamento, tuttavia non è ancora in condizione ottimale e non voglio forzare i tempi. Ogni giorno rifletto su come posso inserirlo nel nostro attacco, magari al fianco di Pesaresi. Non è semplice perché la questione degli under non può essere ignorata, troveremo il modo per risolvere anche questo aspetto".
Dispiaciuto, ma per nulla rassegnato invece mister Corrado Urbano. Il tecnico del Matese è conscio delle difficoltà della sua squadra, eppure c’è margine per cambiare l’inerzia di questo campionato. "Stiamo crescendo, ma dobbiamo essere più incisivi – dice l’allenatore campano -. In sostanza dobbiamo finalizzare le occasioni che creiamo. La Vigor è una squadra che sa gestire la palla in maniera eccellente e se vai in svantaggio contro un avversario del genere è dura tornare in corsa".
Il tecnico si sofferma anche sull’episodio del rigore, ma non cerca alibi.
"Il rigore non c’era secondo me – conclude Urbano -. Kerjota è stato bravo, l’arbitro c’è cascato e gli equilibri si sono spostati. Queste cose fanno parte del calcio e non cerco alibi. Le scuse non fanno parte del mio modo di pensare ed allenare. Ripartiamo dagli aspetti positivi per cambiare l’andamento di questa stagione".
n. s.