Macerata, 25 marzo 2012 - Il campione di pallavolo Vigor Bovolenta è morto per arresto cardiaco ieri sera mentre stava giocando a Macerata, colpito da un malore durante la partita Lube Macerata-Softer Forlì di serie B2. ''Mi gira la testa, aiutatemi che cado', avrebbe detto. Poi si è toccato il fianco sinistro, vicino al cuore, e si è accasciato a terra. Bovolenta, nel terzo set, si e' presentato sulla linea di battuta, ha gettato la palla dall'altra parte e ha chiesto aiuto. Inutili il massaggio cardiaco è la corsa in ospedale.

Nato nel 1974 a Porto Viro (Rovigo), ex nazionale, lascia quattro figli e la moglie, l’ex pallavolista azzurra Federica Lisi. Oggi, domenica 25 marzo, il previsto minuto di silenzio sui campi della serie A di volley ''abbraccerà anche Vigor insieme alla memoria di Roberto Rondoni, di Carlo Facchettin e del militare ucciso in Afghanistan''.

L'ARRIVO DEI FAMILIARI E L'AUTOPSIA

A Macerata sono accorsi la moglie del giocatore, Federica, i genitori e i fratelli. A vegliare la salma a turno anche i compagni di squadra di Bovolenta e quelli della Lube.

"Un dolore grandissimo, per tutti noi. Abbiamo cercato di stare il più possibile vicini alla famiglia di Vigor Bovolenta, alla moglie Federica, ma potete immaginare lo strazio: Federica, soprattutto, ha una preoccupazione dominante, i suoi quattro bambini, da quello di sette anni ai gemelli di un anno, rimasti senza il loro papa'''. Albino Massaccesi, vice presidente della Lubevolley Banca Marche, ha trascorso la notte insieme ai genitori, alla sorella Ambra e alla moglie di Vigor Bovolenta.

Massaccesi ha seguito Vigor nell'inutile corsa verso l'ospedale, ed e' stato accanto ai familiari dell'ex azzurro fino a quando non sono ripartiti. Come da prassi quando un paziente muore in ospedale, la direzione sanitaria del nosocomio maceratese ha disposto l'autopsia sul cadavere di Vigor, e dunque nessuno può più avvicinarsi alla salma. Solo dopo l'esame autoptico, previsto nella mattinata di domani 26 marzo, il feretro di Bovolenta verra' trasferito per i funerali (non si sa ancora se a Ravenna o in Veneto, la regione di cui l'atleta era originario).

Sul decesso verrà aperto un fascicolo di indagine e i carabinieri sono gia' a lavoro. Dai primi accertamenti i sanitari dell'ospedale di Macerata hanno stabilito che a causare la morte del giocatore sarebbe stato un problema cardiaco. La società di Bovolenta, che oltre a giocare collaborava con il settore marketing, ha chiesto alla Federazione il rinvio della partita in programma sabato prossimo contro il Forlimpopoli.

 

VISITE MEDICHE OK 

Vigor Bovolenta era sotto controllo medico, come qualunque altro atleta, e aveva superato tutte le visite previste, ottenendo regolare certificato di idoneita'. E' quanto si apprende dalla Volley Forli', il club per il quale il pallavolista scomparso ieri sera giocava nelle ultime due stagioni. ''Sia in A1, l'anno scorso, che quest'anno in B2 - informa un portavoce del club - Bovolenta aveva superato le visite mediche e ottenuto regolare abilitazione all'attivita' agonistica. Tutto era stato fatto - aggiunge - e nulla era stato visto''. Quelle aritmie che nella stagione 1997-98, quando giocava a Ferrara, lo costrinsero a tre mesi e mezzo di stop erano soltanto un lontano ricordo. ''Si tratta di un problema - spiega il portavoce della Volley Forli' - che Vigor non aveva mai più avuto''. Il giocatore, tra l'altro, negli ultimi dieci giorni non aveva neppure forzato con gli allenamenti a causa di un dolore al ginocchio che lo aveva costretto a rallentare l'attivita'.  

 

LA CARRIERA

In carriera ha vestito anche le maglie di Ravenna, Ferrara e Modena, nell'ultima stagione giocava a Forlì. Aveva disputato 553 partite in serie A1 in 21 anni, fino al 2011. Nel suo curriculum due scudetti, due coppe campioni, altre coppe europee, un Mondiale per Club, un argento alle Olimpiadi di Atlanta 1996, un Europeo e quattro World League.

 

LA SCELTA DEL FORLI' IN UNA LETTERA APERTA

Bovolenta aveva accettato la scorsa estate di mettersi in gioco in B2 sposando il progetto del presidente Giovanni Gavelli. ''Nel momento in cui ho scelto Forli' - spiegava l'atleta in una lettera aperta al mondo del volley - sapevo che non sarebbe stato semplice; la societa', mostrando serieta', ha deciso, nonostante il difficile momento economico generale, di proseguire l'attivita' e ripartire dai giovani attraverso una piu' modesta B2. Ho deciso comunque di rimanere qui, lavorando alla ricostruzione di questa squadra, convinto in questo anche dalla volonta' di rimanere vicino alla mia famiglia, che mi ha fino ad ora sempre seguito nelle varie citta' in cui ho giocato. Dopo che loro sono stati al mio fianco, credo sia arrivato il momento che io cammini al fianco loro''.

''Scegliere il progetto di Forli' - aggiungeva - significa per me rivestire anche un doppio ruolo. A quello di atleta, affianco infatti una nuova responsabilita' nell'area marketing, una nuova avventura personale e professionale che mi permettera' di rimanere ancora nel volley giocato. Colgo l'occasione per mandare un saluto ed un ringraziamento a tutte le societa' dove ho giocato, Ravenna, Ferrara, Roma, Palermo, Modena, Piacenza, Perugia, Forli'; e a quelle squadre con cui ho avuto sfide avvincenti, sane ed esaltanti, per me e tutti i loro tifosi''.

''Ho iniziato la mia carriera - scriveva ancora Bovolenta - a 15 anni, allontanandomi da mio papa' Gino, mamma Luciana e mia sorella Ambra, oggi scelgo di rimanere vicino a Federica e ai miei 4 bambini. Ringrazio tutti con un unico abbraccio per essermi stati vicini sempre, anche nei momenti meno semplici''. Poi, una conclusione commovente: ''Dedico la mia carriera, fatta di vittorie importanti ma anche di sconfitte, a mio fratello Antonio, che mi guarda da lassù''.

Tragedia Bovolenta, muore in campo il campione di volley di Doriano Rabotti e Andrea Degidi

FOTO I soccorsi in campo

FOTO I momenti felici, con la famiglia e gli amici

FOTO Gli esordi

VIDEO L'Intervista al Carlino: "Fra 5 anni voglio..."

Morte Bovolenta, Magri: "Sono sconvolto"