Aborto, nelle Marche 7 medici su 10 sono obiettori. Ma in provincia scendono a 5

Ecco i dati regionali: il top a Fermo, dove tutti i ginecologi dicono no all’interruzione di gravidanza. Saltamartini: "Un milione di euro alle donne intenzionate a rinunciare alla maternità per guai economici"

Il post di Chiara Ferragni su Instagram

Il post di Chiara Ferragni su Instagram

Pesaro, 25 agosto 2022 - Nelle Marche gli aborti sono oltre un migliaio l’anno. Pochi quelli praticati con la pillola. Ma è davvero "impossibile" per una donna marchigiana, come sostiene l’influencer Chiara Ferragni, ricorrere all’interruzione di gravidanza per colpa della giunta regionale di centrodestra a guida Fratelli d’Italia? Per sfuggire alla trappola di chi ha ragione e chi no, guardiamo i numeri prendendoli dalle statistiche della Regione e da uno studio della Cgil sui medici obiettori del 2018.

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Nel primo trimestre 2022, nella Regione Marche sono stati effettuati 210 aborti di cui 16 con metodica farmacologica (69 interruzioni in totale nella nostra provincia). Nell’anno 2021 sono state effettuate 1052 interruzioni di gravidanza (229 in totale nella nostra provincia) di cui 162 con metodica farmacologica, mentre nel 2020 le interruzioni di gravidanza sono state 1355 (289 per Pesaro-Urbino) di cui 141 farmacologiche.

Guardiamo ora i medici obiettori delle Marche riferiti al 2018, con la giunta regionale a guida Pd: gli obiettori erano il 69,3% dei ginecologi, il 43,3% degli anestesisti e il 28,8% del personale non medico. Per la prima volta la percentuale di medici obiettori nelle Marche ha superato quella media nazionale (69,0%). Dai dati forniti dalla Regione Marche. A Fermo i 12 ginecologici erano tutti obiettori e non c’erano interruzioni di gravidanza. Solo nel 2020 ne è stata fatta una con medici provenienti da fuori. Nel 2018 era stato siglato un Protocollo di intesa tra l’Area vasta 3 e l’Area Vasta 4 per la presa in carico da parte delle strutture maceratesi, delle donne residenti nella provincia di Fermo, per le Ivg. Nelle strutture ospedaliere di Macerata i medici obiettori sono pari all’80%, in quelle di Ascoli Piceno sono pari al 72,2%, negli ospedali di Ancona sono il 69,0% e in quelli di Pesaro e Urbino sono il 53,8%.

Dice l’assessore alla sanità e alla famiglia della Regione Marche Filippo Saltamartini della Lega: "Ma che stanno dicendo le Ferragni e compagnia? Non sanno niente delle Marche e dell’applicazione della legge sulla interruzione di gravidanza. Che non è modificabile da nessuno, né di destra né di sinistra. Si applica e basta, al di là delle proprie convinzioni. Io sono contrario, ma che c’entra? Non la boicotto certo. Anzi, il 92% delle strutture sanitarie pubbliche marchigiane _ continua Filippo Saltamartini _ pratica l’aborto contro una media nazionale che è del 62%. Vogliamo continuare a parlare di Marche come regione che impedisce l’aborto? La giunta di centrodestra delle Marche, per la quale io ho anche la delega alla famiglia, aiuta le donne con dei finanziamenti a non abortire, a ripensarci. Ho messo sul piatto un milione di euro per aiutare le donne intenzionate ad abortire per motivi economici. Le aiutiamo a tenere il bambino, a pagare loro un affitto, le bollette, a crescere il bambino. E se un milione non bastasse ne metteremo due, visto che se ne spendono tanti per i redditi di cittadinanza. Se quei bambini fossero nati avrebbero riempito piazze, strade, città portando allegria e vita. Ma detto questo, che è il mio pensiero, le donne hanno la possibilità, grazie all’applicazione della legge e delle procedure regionali stabiliti dal Pd, di abortire. Se farlo farmacologicamente fino alla settima settimana e non fino alla nona, sono i consultori e i medici a decidere e non la politica, che non c’entra proprio niente. Quindi, dico al Guardian, alla Ferragni, al sindaco Ricci e alla Morani: avete scritto una fake news"