Alluvione Marche 2022, il governatore Acquaroli: "Quella sera nessuno mi avvisò"

Il presidente della Regione vuole vederci chiaro e racconta quello che ha vissuto quella maledetta notte. "Via alla Commissione d’inchiesta interna"

Ancona, 23 settembre 2022 - Il volto è tirato, la commozione è visibile anche il giorno dopo aver partecipato al funerale di quattro delle undici vittime dell’alluvione. Il presidente della giunta regionale delle Marche Francesco Acquaroli vive il momento più difficile da quando due anni fa ha vinto le elezioni che lo hanno portato a diventare il primo governatore di centrodestra negli ultimi 50 anni. Giornate, quelle dalla notte del 15 settembre, piene di sopralluoghi, verifiche e riunioni.

Il governatore delle Marche Francesco Acquaroli
Il governatore delle Marche Francesco Acquaroli

Da una parte per dare risposte alle migliaia di persone che da un momento all’altro si sono trovate senza più nulla e dall’altra per capire cosa è accaduto all’interno della macchina regionale che sembra aver presentato qualche falla anche alla luce dell’inchiesta aperta dalla procura di Ancona per omicidio colposo plurimo e inondazione colposa e che potrebbe avere al centro anche la mancata allerta da parte della Protezione civile regionale. Una questione che è diventata anche politica con accuse del centrosinistra alla giunta regionale.

Leggi anche Dimessa la madre di Mattia che torna nel luogo dove è stata salvata - 

Migration

Presidente Acquaroli, senza troppi giri di parole, quella tragica sera lei dove si trovava?

"Dopo un pomeriggio trascorso in alcune aziende del sud delle Marche ho preso parte alla cena elettorale a Potenza Picena, a due passi da casa".

A che ora?

"Sono arrivato verso le 20,45, accompagnato con l’auto da un conoscente per evitare l’affollamento visto che erano presenti 600 persone. Verso le 21 mi ha chiamato l’assessore Baldelli che, di ritorno da Perugia dove aveva partecipato a un incontro, mi avvisava che nel territorio Pesarese e a Sassoferrato pioveva tantissimo e la situazione non prometteva nulla di buono".

Quindi lei solo grazie alla chiamata di un componente della giunta ha saputo che nella provincia di Ancona la pioggia era torrenziale?

"Ripeto, l’assessore mi ha chiamato e a quel punto l’ho pregato di tenermi aggiornato di quanto accadeva. Dalle prime indicazioni che mi venivano fornite, comunque, la situazione sembrava sotto controllo".

Ma quando è precipitata la situazione?

"Intorno alle 22 mi hanno comunicato che la situazione era critica e ho immediatamente lasciato la serata. Ho informato i presenti che dovevo andare subito in Regione perchè ci trovavamo in una situazione difficile. A quel punto sono tornato a casa, che dista pochissimo dal ristorante dove mi trovavo, ho preso la mia auto e mi sono diretto verso Ancona. In una quarantina di minuti ero sul posto dove nel frattempo era stata attivata la sala operativa della Protezione civile. Dopo le 23 ho partecipato alla riunione operativa e sono rimasto in sede fino alle 2. A quel punto sono tornato a casa. Alle cinque del mattino ero già in piedi. Poi mi sono recato in Regione per alcune riunioni operative con il responsabile nazionale della Protezione civile Curcio e dopo ho iniziato con i sopralluoghi nelle aree più colpite dall’alluvione".

Scusi presidente se ci ritorno: lei comunque non è stato avvisato da nessun altro se non dal collega di giunta che passava in auto da Sassoferrato per tornare a casa?

"Sì, è così. Il primo a chiamarmi è stato Baldelli. Non ho riconosciuto alcuna chiamata riconducibile alle nostre strutture operative".

Alla luce del suo racconto qualcosa sembra non abbia funzionato alla perfezione nelle comunicazione all’interno della Regione.

"Voglio capire cosa è accaduto, lo pretendo. Guardi mi sento con la coscienza tranquilla sul piano umano, politico e amministrativo. Soffro per quanto accaduto ma per quello che mi riguarda ho fatto tutto ciò che era ed è in mio potere da quando sono stato eletto presidente. Detto questo, mi preme cercare di dare risposte immediate alle tante persone che in queste ore soffrono e sono in difficoltà".

Da qui anche la decisione di procedere con un’inchiesta interna?

"Certo, l’istituzione di una commissione è un atto necessario a garanzia di tutti per verificare se ci siano state eventuali disfunzioni e responsabilità nella struttura regionale".