Caro energia, un allevamento di bovini su 10 potrebbe chiudere nelle Marche

L'agricoltura alle prese con i rincari. L'allarme della Coldiretti delle Marche

Ancona 4 novembre 2022 - Una stalla su 10 potrebbe chiudere. Gli allevatori sono 'strozzati' fa sapere la Coldiretti marchigiana. Piove sul bagnato perché nel giro di 10 anni le stalle contano 10mila capi in meno e la produzione di latte ha perso, sempre nell’ultimo decennio, il 30 per cento della produzione. All’interno di questo quadro i costi fissi che sono schizzati alle stelle negli ultimi mesi: le spese di produzione sono salite del 60% per i rincari energetici, il 95% in più per i mangimi, il 110% in più per il gasolio ed un 500% per le bollette per "l'elettrecità per alimentare i sistemi di mungitura e conservazione del latte".

Allevamento di bovini nelle Marche
Allevamento di bovini nelle Marche

In totale nelle Marche ci sono 3200 allevamenti che danno occupazione ad oltre 10mila persone “ma se si mette nel conto anche l’indotto – dice l’ex presidente di Coldiretti Marche Tommaso Di Sante – i numeri sono notevolmente superiori. Solo Bovinmarche che ha la sua sede in Ancona, distribuisce la razza bianca marchigiana non solo ai grandi centri commerciali ma anche alle mense scolastiche. Sarebbe già un passo importante riuscire a calmierare il prezzo del gasolio agricolo perchè sarebbe un sistema frenante per le altre materie prime. In questo momento che i frantoi sono all’opera per la produzione dell’olio è anche difficile trovare le bottiglie di vetro ed i rincari energetici porteranno ad un aumento al litro di circa 2 euro“.

Uno dei temi sollevati dal settore è quello della sburocratizzazione. “Io avevo chiesto due anni fa di poter installare sopra i capannoni dell’azienda agricola pannelli fotovoltaici. Ma mi è stato detto di no per il veto della Soprintendenza. Adesso la situazione si è sbloccata ma per impiantare il fotovoltaico dovrei fare ulteriori investimenti. In un momento come questo con le bollette alle stelle se avessi potuto usufruire del contributo avrebbe fatto molto comodo. Così a me come a tutti gli altri operatori del settore agricolo“.

Al centro delle richieste anche un intervento, non solo da parte dello Stato per sostenere stalle e agricoltura, ma anche da parte della regione Marche “al fine di scaricare nei tempi più brevi possibili tutti i fondi che sono a disposizione per lo sviluppo rurale“.

Poi c’è anche la salvaguardia della filiera in termini più ampi "«perché si sta spingendo anche a livello europeo per il latte e la carne sintetica. Tutto questo perché gli allevamenti di bestiame producono Co2 e cioè anitride carbonica“, conclude Tommaso Di Sante.