Case di riposo nelle Marche: vittime e contagi. "Poche terze dosi"

L’assessore regionale Saltamartini: "Molti rifiuti da parte di ospiti e familiari. Si è creato un incomprensibile clima di sfiducia"

L’assessore Filippo Saltamartini

L’assessore Filippo Saltamartini

Ancona, 31 ottobre 2021 - Case di riposo, si aggrava il bilancio delle vittime: il Covid ha causato sette morti nella struttura Villa Celeste di Rosora (Jesi), gli ospiti positivi qui sono 33: alcuni sono curati nella casa di riposo, mentre per altri è stato necessario il ricovero all’ospedale regionale di Torrette di Ancona e alla residenza di Campofilone nel Fermano. Il virus ha contagiato anche quasi tutti gli operatori della residenza. Nella struttura per anziani di Porto San Giorgio (Fermo) sono 13 gli ospiti positivi, mentre in quella di Mondolfo (Pesaro) si è registrato un caso.

Terze dosi, le case di riposo accelerano

È allerta ora nelle Marche per uno scenario che si profila sempre più preoccupante: "La situazione nelle strutture per anziani è senza dubbio allarmante – dice l’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini – e ci riporta col pensiero indietro nel tempo, ai primi mesi del lockdown, quando l’epidemia si è diffusa moltissimo nei luoghi di residenza per anziani". Uno dei problemi più urgenti, è quello della (mancata) terza dose.

"Si procede a fatica – rivela Saltamartini –, l’Asur sta accertando che c’è un rallentamento sul fronte delle acquisizioni del consenso informato, e ciò dipende sia dagli stessi ospiti che dai loro familiari. Sembra che, a livello psicologico, sia passata l’idea che vaccinarsi serve a poco, perché comunque non ci mette al sicuro dal contrarre il virus. Va ricordato però che se da una parte il vaccino non garantisce di non prendere il Covid, sicuramente consente a ciascuno di evitare conseguenze peggiori della malattia. C’è un clima di sfiducia, ma secondo recenti studi internazionali la protezione data dal vaccino anti Covid dura sei mesi, dobbiamo quindi imparare a considerare questo appuntamento come a cadenza fissa, così come facciamo con il vaccino anti influenzale".

Nelle Marche, sono 69 i positivi ricoverati in ospedale, di cui 19 in terapia intensiva e 50 in area medica. Tra questi ultimi, sono 17 i vaccinati con prima e seconda dose (il 34%) e l’età media è di 57,5 anni, mentre tra i pazienti intubati sono 4 i vaccinati (appena il 21%) con età media di 63 anni. Numeri che mostrano in modo chiaro come il vaccino faccia evitare, quasi sempre, un aggravamento delle condizioni del paziente.

"C’è anche da dire – precisa Saltamartini – che i ricoverati vaccinati presentano nella maggior parte dei casi due o tre patologie gravi pregresse, e quindi partivano già da una condizione di fragilità".

Nelle Marche intanto il numero di ricoveri e contagi è tornato a salire, al punto che il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, ha voluto lanciare un appello ai cittadini: "Finora l’impatto sulle strutture sanitarie è stato contenuto – ha sottolineato Acquaroli – ma i ricoveri, sia nelle terapie intensive sia in area medica, hanno visto negli ultimi giorni un incremento. Senza ingenerare alcun allarmismo, è importante però tenere alta l’attenzione nei confronti del rispetto delle norme e delle raccomandazioni che rappresentano uno strumento importante per contenere la pandemia, soprattutto ora che andiamo verso la stagione più fredda e si torna a vivere la maggior parte delle attività nei luoghi chiusi".