Covid, il bollettino delle Marche: i dati del 21 febbraio 2022

Cala ancora l'incidenza rispetto a ieri. Solo 560 casi: conseguenza del basso numero di tamponi nel fine settimana

Covid, il bollettino delle Marche del 21 febbraio 2022

Covid, il bollettino delle Marche del 21 febbraio 2022

Ancona, 21 febbraio 2022 -  Prosegue nelle Marche la discesa dell'incidenza di positivi al coronavirus ogni 100mila abitanti: nell'ultima giornata si sono registrati 560 casi (dato di consueto basso il lunedì come il numero di temponi analizzati nel fine settimana) mentre l'incidenza è passata da 919,30 di ieri a 888,30.

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La mappa del contagio

Secondo dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale, sono 213 i casi rilevati in provincia di Ancona, 113 nel Maceratese, 89 in provincia di Pesaro Urbino, 68 nel Fermano e 63 nell'Ascolano, cui si sommano 14 positivi provenienti da fuori regione. 

Con 2.266 tamponi testati (1.336 nuove diagnosi e 930 nel percorso guariti) il tasso di positività si attesta al 41,9%, mentre quello di incidenza a 888,3.

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Tamponi e fasce d'età

In 24 ore sono stati eseguiti 2.266 tamponi di cui 1.336 nel percorso diagnostico (41,9% di positivi) e 930 nel percorso guariti. I contagiati con sintomi sono 135; tra i casi 187 contatti stretti di positivi, 173 casi domestici, 5 in ambiente di vita/socialità, un caso ciascuno rispettivamente in setting lavorativo, assistenziale, sanitario. Su 53 contagi in corso un approfondimento epidemiologico.

I contagi riguardano principalmente le fasce d'età 25-44 anni (151 casi) e 45-59 anni (122). 

I ricoveri

I pazienti in terapia intensiva passano da 30 a 31 (13 ad Ancona Torrette, 10 a Pesaro Marche Nord, tre a Civitanova Marche, due a Fermo, uno a Jesi e due a San Benedetto del Tronto), quelli in semi intensiva da 62 a 64 (19 al Torrette di cui tre in pediatria, 24 a Marche Nord, sette ad Ascoli Piceno, sei a Civitanova Marche e otto a Macerata) mentre quelli in reparti non intensivi scendono da 209 a 208 (45 al Torrette di cui tre in ostetricia e cinque in pediatria, 26 a Marche Nord di cui due in ostetricia, 11 ad Ascoli Piceno, tre a Civitanova Marche, 28 a Fermo, 29 all'Inrca  di Ancona, 13 a Jesi, tre a Macerata, 21 a San Benedetto del Tronto, 17 a San Severino e 12 a Senigallia).

Ci sono 28 pazienti Covid, in attesa di ricovero, nei Pronto soccorso marchigiani, mentre sono 194 le persone ospitate nelle Rsa di Campofilone di Fermo (60), Galantara di Pesaro (61), Macerata Feltria (24), Corinaldo (18), Sant'Elpidio a Mare (13) e Ripatransone (18).  Dei 560 contagi odierni 63 sono stati registrati in provincia di Ascoli Piceno (40.628), 89 a Pesaro Urbino (66.423), 113 a Macerata (63.249), 213 ad Ancona (97.043), 68 a Fermo (36.126) e  14 da fuori regione (13.673).

I decessi

Sono state 5 le vittime di Covid nelle Marche, tutte avevano patologie pregresse: una donna di 87 anni di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), una donna di 81 anni di Fabriano (Ancona), un uomo di 81 anni di Fermo, un uomo di 70 anni di Macerata e un uomo di 76 anni di Barletta.

I dati Agenas

Dopo la discesa dei giorni scorsi, in Italia è ferma al 10% la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid, così come è ferma al 20% l'occupazione dei reparti di area medica non critica. Nelle Marche le terapie intensive sono occupate  al 12%, mentre i posti letto in area non critica sono 26%.

 Il report Gimbe

"Siamo in piena fase discendente della quarta ondata. Si sta alleggerendo la pressione sugli ospedali", conferma il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. Quanto alle vaccinazioni, sottolinea che "la campagna 5-11 anni non è mai decollata. Questo dipende anche dalle scelte delle regioni: in Puglia siamo al 43% di ciclo completo, in provincia di Bolzano e nelle Marche a poco più del 15%. La scelta della Puglia di vaccinare nelle scuole è stata vincente". 

Sulle riaperture, Cartabellotta avverte la politica: "Attenzione a non confondere la necessità di togliere tutte le restrizioni con l'eliminazione di strategie fondamentali per permettere di togliere proprio le limitazioni. Quando si discute di togliere le mascherine negli ambienti chiusi oppure, come nel Regno Unito, di non fare più l'isolamento per i positivi, si sbaglia. Il dibattito politico sta andando per la tangente. Le strategie tira e molla rispetto a quelle graduali hanno dimostrato che alla fine creano più problemi che benefici".