Covid Marche: allarme ricoveri e vaccini. "In 100mila senza dosi"

L’occupazione delle terapie intensive è al 9%, vicino alla soglia critica L’assessore Saltamartini: "Dobbiamo tornare a correre con le protezioni"

L’assessore per le politiche sanitarie delle Marche, Filippo Saltamartini

L’assessore per le politiche sanitarie delle Marche, Filippo Saltamartini

Ancona, 2 novembre 2021 - Un aumento lento ma costante dei ricoveri che aveva portato per primo il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, pochi giorni fa a invitare tutti "alla massima attenzione". Poi lo stesso assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, ha parlato di "situazione preoccupante". Frasi che suonavano come un forte campanello d’allarme che puntualmente ha riportato tutti alla pesante realtà: quasi il 9% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva a un passo da quel 10% che rappresenta la soglia d’allarme a livello nazionale.

L’assessore per le politiche sanitarie delle Marche, Filippo Saltamartini
L’assessore per le politiche sanitarie delle Marche, Filippo Saltamartini

A rendere meno pesante il quadro l’occupazione dei posti letto in semi intensiva e negli altri reparti che arriva al 5,5%, ben lontano dalla soglia critica che è del 15%. Ma una cosa è certa: lo scenario non è roseo. E lo conferma lo stesso Saltamartini: "Purtroppo abbiamo una situazione complicata da affrontare e non siamo in grado di capire quale sarà l’andamento dei prossimi giorni".

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E il responsabile della sanità marchigiana punta il dito in particolare sulla vicenda della campagna vaccinale: "La realtà – dice con rabbia – è che siamo fermi a giugno. In quel periodo abbiamo raggiunto picchi notevoli di vaccinazioni tanto da essere al vertice delle regioni come percentuale di protetti dal Covid. Poi, forse complice l’estate e un rilassamento generale, c’è stato un calo costante, e adesso siamo fermi a quei numeri".  

Che tradotto significa come, rispetto al totale di persone che possono ricevere i vaccini, ci sono 100-120mila marchigiani che non hanno ricevuto neanche una dose. Il governatore Acquaroli punta il dito anche verso una certa paura che si è creata per colpa di quello che sta girando sul web e per questo ha più volte chiesto di tornare a un dialogo più sereno per convincere le persone "che non sono contrarie ma hanno semplicemente timore".  

Il dato resta comunque quello e non si muove. "Adesso – continua Saltamartini – siamo pronti a somministrare le terze dosi ai docenti e a tutto il personale della scuola. Parliamo, se consideriamo le prime due somministrazioni, di 43mila persone. Siamo in grado, avendo già a disposizione i vaccini, di provvedere a tutto in una settimana visto che siamo arrivati a inoculare 20mila dosi al giorno. Resta però da trovare l’intesa con l’Ufficio scolastico regionale e avviare la procedura". E se è arrivato il tempo della terza dose per i docenti, anche per le forze dell’ordine stanno scadendo i tempi di protezione dei vaccini e per questo si renderà necessaria una nuova somministrazione: "In questo caso – continua Saltamartini – abbiamo un altro nodo da sciogliere visto che il 20-30% del personale non si è sottoposto a nessuna somministrazione e si va avanti con i tamponi".

Parole che trasudano una certa delusione visto che Saltamartini è stato un vice questore. Ma il problema dei ritardi nelle terze dosi è reale visto che la regione ha appena raggiunto quota 32mila inoculazioni. "Abbiamo ritardi anche nelle case di riposo dove sono scoppiati dei focolai. Il problema – spiega Saltamartini – è che per somministrare il vaccino agli anziani abbiamo la necessità di avere il via libera dalle famiglie. Bene, nonostante i rischi evidenti per queste persone, il via libera per la terza dose giunge con grande ritardo, quando arriva. Questo rende più vulnerabili gli anziani che hanno ricevuto per primi le vaccinazioni e quindi adesso hanno l’assoluto bisogno di procedere con le nuove per evitare contagi".

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